Omicidio Vassallo: oggi indagati al Riesame

Tre dei quattro indagati si presenteranno davanti ai giudici del Riesame

Di Ernesto Rocco

Tre dei quattro indagati per l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, saranno ascoltati oggi dai giudici del Tribunale del Riesame per difendere le proprie posizioni e provare a riottenere la libertà o comunque misure alternative al carcere. Solo Romolo Ridosso, il collaboratore di giustizia che ha accusato Lazzaro Cioffi di essere l’esecutore materiale del delitto, ha rinunciato alla richiesta di riesame. L’uomo si trova già detenuto per altri reati.

Cioffi, Cipriano e Cagnazzo: un intreccio di accuse e contraddizioni

Al centro del dibattimento ci sono le figure di Lazzaro Cioffi, ex carabiniere indicato da Ridosso come l’assassino, Giuseppe Cipriano, imprenditore ritenuto il mandante, e Fabio Cagnazzo, ex tenente colonnello dell’Arma, accusato di depistaggio.

Le accuse più gravi contro Cioffi si basano principalmente sulle dichiarazioni di Ridosso, che ha sostenuto di aver sentito Cipriano indicarlo come l’esecutore materiale dell’omicidio. Tuttavia, la credibilità di Ridosso sarebbe stata più volte messa in discussione a causa delle sue contraddizioni.

Cipriano, da parte sua, ha negato ogni coinvolgimento nel delitto, respingendo le accuse di Ridosso e fornendo una versione dei fatti alternativa.

Cagnazzo, invece, è accusato di aver manipolato le prove e di aver cercato di depistare le indagini. Le accuse nei suoi confronti si basano su diverse circostanze, come il prelievo di alcune immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Dubbi e certezze

L’inchiesta sull’omicidio Vassallo presenta ancora molti punti oscuri. Anche il movente del delitto sembra essere messo in discussione. Inizialmente gli inquirenti hanno ipotizzato che Vassallo sarebbe stato ucciso perché aveva scoperto un vasto traffico di droga. Nell’interrogatorio, invece, Ridosso ha sottolineato come il sindaco pescatore sarebbe stato ucciso per aver scoperto un furto nel ristorante di famiglia ma anche per non aver concesso ad un imprenditore dei lavori pubblici.

Uno dei principali dubbi riguarda l’identità del killer. Ridosso ha indicato Cioffi come esecutore materiale, ma questa versione dei fatti è stata contestata da Cipriano e non è stata ancora pienamente corroborata dalle prove.

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