Omicidio Vassallo: collusione con la camorra? Altre accuse ai carabinieri indagati per il delitto

Francesco Casillo, ex camorrista, negli interrogatori ha fatto nuove rivelazioni che getterebbero ombre sui carabinieri

Di Ernesto Rocco

Un nuovo tassello si aggiunge al complesso mosaico relativo alle indagini per l’omicidio di Angelo Vassallo, che vede coinvolti anche due carabinieri, tra cui il colonnello Fabio Cagnazzo. A gettare nuova luce sul caso è la testimonianza di Francesco Casillo, un ex camorrista che ha collaborato a fasi alterne con la giustizia.

Le accuse di Casillo

Secondo quanto dichiarato da Casillo in un verbale inedito del 2018, nel 2008 il brigadiere Lazzaro Cioffi e il colonnello Cagnazzo gli avrebbero proposto di collaborare con loro in cambio di protezione. In sintesi il camorrista, per veder tutelato il suo gruppo avrebbe dovuto fornire informazioni per poter arrestare gli esponenti di un altro clan. Un’offerta che il camorrista avrebbe rifiutato in due diverse occasioni.

Le accuse di Casillo non si fermano qui. L’uomo sostiene che, dopo i suoi rifiuti, i due carabinieri avrebbero organizzato il sequestro del suo yacht ad Acciaroli, un’azione che non sarebbe stata convalidata dal giudice. Queste nuove rivelazioni sono contenute in una voluminosa informativa dei Ros di Roma, trasmessa alla Dda di Salerno lo scorso luglio. Il documento, che fa riferimento anche ad altre dichiarazioni di collaboratori di giustizia, dipinge un quadro allarmante di un presunto giro di corruzione e collusioni tra forze dell’ordine e criminalità organizzata.

“Nell’ambiente malavitoso si sapeva bene che il gruppo di Castello di Cisterna e gli uomini di Cagnazzo erano dei veri delinquenti, era un clan all’interno della caserma”. Queste le parole di Casoli. I pm di Salerno, sulla base di queste testimonianze, hanno avanzato l’ipotesi che Cagnazzo e Cioffi fossero coinvolti personalmente in un traffico di droga ad Acciaroli e che abbiano ordinato l’omicidio di Vassallo per evitare di essere scoperti. Tante, però, le domande che restano aperte: quanto sono credibili le accuse di Casillo e dell’altro ex collaboratore di giustizia, Romolo Ridosso, che pure aveva mosso accuse a carico dei due carabinieri?

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