Un nuovo tassello si aggiunge al complesso mosaico dell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica ucciso nel 2010. Secondo quanto emerge da nuovi verbali depositati in cancelleria, l’attenzione degli inquirenti si concentra sempre di più sulla figura di Lazzaro Cioffi, attendente dell’ufficiale dei carabinieri Fabio Cagnazzo, entrambi indagati.
Le dichiarazioni di Romolo Ridosso
A puntare il dito contro Cioffi è stato Romolo Ridosso, ex collaboratore di giustizia, sentito di recente nel carcere di Ferrara dove era già detenuto. Ridosso ha affermato che Cipriano, un altro degli indagati, gli avrebbe confessato che l’esecutore materiale dell’omicidio era proprio Cioffi. “In particolare mi disse ‘è stato o cumpagno tuo’. Io dedussi che era Cioffi perché era l’unico del gruppo che frequentavo assieme a lui“, ha dichiarato Ridosso.
Le contraddizioni di Cipriano
Le dichiarazioni di Ridosso trovano un apparente riscontro nelle contraddizioni emerse nell’interrogatorio di Giuseppe Cipriano. L’imprenditore scafatese, infatti, avrebbe fornito versioni discordanti dei suoi rapporti con Ridosso e con un narcotrafficante partenopeo, fornendo alibi che gli inquirenti riterrebbero poco credibili.
Il movente del delitto
Secondo quanto riferito da Ridosso, Cipriano avrebbe indicato come motivi dell’omicidio di Vassallo la volontà del sindaco di cacciarlo da Acciaroli a causa di un furto commesso da un suo dipendente presso il ristorante di famiglia, nonché per il rifiuto di concedere degli appalti pubblici.
Un’inchiesta in continua evoluzione
L’attenzione degli inquirenti si concentrerà ora sul riscontro delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia e sull’acquisizione di ulteriori elementi probatori a carico degli indagati. Dalla procura, però, non sembrano essere convinti del movente indicato da Ridosso.