È fissata per la prima decade di febbraio l’udienza in Cassazione per l’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore ucciso a Pollica nel 2010. La Suprema Corte dovrà valutare la richiesta di revoca dei provvedimenti restrittivi nei confronti di tre degli indagati: il tenente colonnello Fabio Cagnazzo, il suo attendente Lazzaro Cioffi e l’imprenditore Giuseppe Cipriano.
Le accuse e le difese
Gli indagati sono accusati di aver organizzato e messo in atto l’omicidio di Vassallo, che secondo l’accusa avrebbe scoperto un traffico di droga e stava indagando su alcune attività illecite. Le difese, invece, hanno sempre sostenuto l’innocenza dei propri assistiti, contestando la credibilità delle accuse e delle prove.
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Il ruolo delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia
Un ruolo fondamentale nell’inchiesta è stato giocato dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, in particolare di Romolo Ridosso. Le sue parole, pur essendo state contestate dalle difese, sono state ritenute credibili dalla Procura e hanno contribuito a ricostruire la dinamica dell’omicidio.
Le indagini sul depistaggio
Oltre all’omicidio di Vassallo, l’inchiesta ha riguardato anche il presunto depistaggio delle indagini che sarebbe stato posto in essere da Cagnazzo. Nei giorni scorsi, invece, la Procura ha chiesto l’archiviazione per le posizioni di Salvatore Ridosso (figlio di Romolo) e il carabiniere Luigi Molaro.