La comunità lo acclama quasi sempre in maniera plebiscitaria e nel giorno del suo settantesimo compleanno gli tributa onori e auguri. Oggi, per il sindaco di Oliveto Citra, Mino Pignata è un giorno di festa. Soffia le sue prime settanta candeline sulla torta e festeggia anche il suo pensionamento.
Medico di lungo corso Pignata ha all’attivo una carriera di tutto rispetto.
Il suo messaggio social
Il primo cittadino, attraverso i social, ha rivolto un messaggio alla popolazione: “È il giorno del mio settantesimo compleanno. Soprattutto, è il giorno del mio pensionamento. Dopo un periodo lungo, una vita intera, non svolgerò più il mio lavoro di medico di base.
Smetto con enorme dispiacere e, sinceramente, non avrei voluto. A impormelo, per motivi di età, sono le regole della nostra professione, che vanno ovviamente rispettate. Perciò non mi resta che tirare le somme e dire grazie”.
E aggiunge: “Grazie innanzitutto ai miei genitori, che non ci sono più, che con tanti sacrifici hanno accompagnato le mie scelte già dagli studi universitari a Napoli. Grazie alla mia famiglia, che mi ha sempre supportato in una professione meravigliosa che però, talvolta, sa essere difficile e dura. Grazie tutti i colleghi con i quali in questi anni mi sono trovato a collaborare, primi tra tutti i ragazzi con i quali sono entrato, giovanissimo, nelle aule universitarie”.
Infine un pensiero a Gianfranco Cimmino, “collega e fratello andato via troppo presto. E grazie ovviamente a tutti i miei pazienti, per la fiducia che mi hanno sempre accordato. Grazie a tutte le famiglie olivetane che, una generazione dopo l’altra, mi hanno fatto l’onore di vedere in me il loro ‘dottore’.
Tutto è stato bello. Molto faticoso, ma bello.
Fin dall’inizio ho scelto consapevolmente di essere un medico capace di rimanere vicino ai pazienti anche oltre e fuori il mio ambulatorio: non solo nelle visite a domicilio, ma anche seguendoli nel rapporto con le strutture ospedaliere”.
“Spero, soprattutto, di essere stato capace di ascoltare le loro preoccupazioni e le loro ansie, offrendo, quando è servito, quel conforto che non può essere messo in ricetta, ma che talvolta, e lo dico per esperienza, funziona quasi quanto una medicina – prosegue il primo cittadino – In fondo è così che sono fatto io ed è così che ho cercato di svolgere la mia professione di medico. E così resterà l’ambulatorio, affidato a un giovane e valido collega che affiancherò già dai prossimi giorni per contribuire a creare un clima di continuità. Ora non mi resta che chiudere per l’ultima volta la porta del mio studio, ripensando a quanto questi anni, così lunghi e intensi, siano stati belli”.