Novi Velia: torna il Festival degli Antichi Suoni

Evento in programma dal 31 agosto al 3 settembre

Di Emma Mutalipassi

Al via la XXIII edizione dello storico Festival degli Antichi suoni 1,2,3 settembre, ritorna la grande festa della musica popolare del Cilento Nella culla della cultura popolare cilentana, a Novi Velia, ritorna con rinnovato entusiasmo lo storico Festival degli Antichi Suoni. Giunta alla sua XXIII edizione, la Kermesse della musica popolare del Cilento propone un ricco programma per le giornate del 1, 2 e 3 settembre, edizione a cura dell’associazione “Nascette a Novi”, con la direzione artistica di Ettore De Lorenzo e l’Assessore alla cultura Pina Speranza. Il Festival si apre con la conferenza stampa del 31 agosto, a seguire le giornate con i laboratori di danze e musica a cura di Marta Guida e Antonietta Santoro e i concerti di Piera Lombardi, I kiepò, Vincenzo Romano, il cantore pellegrino di Pagani, Mimmo Cavallaro, i Bottari di Macerata, Wum, I Cantori di Carpino, la Compagnia dei suoni e tutti i suonatori itineranti con le note e gli strumenti della tradizione. Immersi nella memoria che solo i suoni, le voci e le danze antiche possono rievocare, in un luogo che incanta e una musica che cura e porta in sé la storia dell’identità della civiltà che abita i territori, è possibile scoprire e riscoprire una tradizione che si rinnova all’infinito.

I seminari

I seminari si svolgeranno, invece, presso l’ex Convento dei Celestini. L’1 settembre, alle 17.30, laboratorio di tarantelle cilentane a cura di Antonietta Santoro e Marta Guida; il 2 settembre, alle 17.30, laboratorio di tarantella montemaranese; il 3 settembre, alle 18.00, laboratorio di tarantella alla carpinese. Per info e prenotazioni: 3383093384/3275491360.

Oltre alla musica, vi è la possibilità di assaporare i prodotti della tradizione culinaria del Cilento e partecipare durante la giornata a laboratori di cucina con le donne del paese che apriranno le porte per preparare la pasta fresca in casa, la mozzarella nella mortella e tanto altro ancora. Inoltre, sarà possibile partecipare alla fiera espositiva degli antichi strumenti musicali, nel contesto dell’affascinante rievocazione storica che avviene durante il Festival, che vedrà aperti anche i principali monumenti del borgo, da poter visitare nel corso del weekend.

Il commento

“Il nome stesso del Festival sottolinea il suo nobile intento: dare voce a suoni che risuonano sin dall’antichità e che hanno scandito il ritmo di vita delle genti di queste regioni, divenendo parte essenziale della loro cultura e tradizione. In questo affascinante contesto, le melodie dimenticate rivivono, le canzoni orecchiabili si intrecciano e le memorie si condividono – spiegano gli organizzatori – Gli stessi pellegrinaggi sono ancora oggi occasione di scambi culturali, un mix di ritmi, suoni, canti e balli. Diverse identità culturali che si miscelano e si uniscono in nome della devozione e della musica”.

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