La fiera della pirotecnia International fireworks fair, ripartita dopo alcuni anni di sosta, stravince e conquista i visitatori professionisti provenienti da tutta Italia e anche da alcuni Paesi europei. Sono, infatti, circa 200 le aziende di settore che hanno scelto di fare visita allevento che si chiude oggi (3 aprile) nei padiglioni espositivi di Vallo della Lucania. Un accesso continuo nelle tre giornate della manifestazione, unica fiera in Europa interamente dedicata alla pirotecnia, che ha interessato le aziende provenienti da tutta la Penisola, dalla Sicilia al Friuli Velezia Giulia ma anche operatori svizzeri e tedeschi.
Levento ha suscitato, inoltre, attenzione da parte di aziende di produzione cinesi e portoghesi che per il prossimo anno vogliono essere presenti.
«Le potenzialità ci sono tutte perchè la manifestazione diventi lappuntamento di riferimento del settore a livello europeo - spiega Nobile Viviano, presidente dellassociazione nazionale di categoria Asspi Con la marcatura Ce che dal 2013 diventerà obbligatoria per i nostri prodotti, infatti, le aziende italiane si preparano ad aprirsi al più vasto mercato europeo».
Il fatturato annuo del settore oggi si aggira sui 100 milioni di euro, senza considerare lindotto. In tutto sono oltre 2.000 le ditte operanti sul territorio nazionale, tra produttori, importatori-distributori e minute vendite, e circa la metà sono localizzate in Campania.
Lattenzione dei pirotecnici è puntata sui prossimi decreti attuativi che cambieranno il volto del settore. «Modificheranno le norme superate del Tulps, andando a regolare tutti gli aspetti del nostro lavoro spiega Giuseppe Parente, presidente dellaltra associazione di categoria Anisp Queste norme segneranno il futuro delle nostre aziende, per questo come associazioni porteremo allattenzione del Ministero le nostre problematiche».
«In Italia la pirotecnia oggi dà lavoro a migliaia di persone, sviluppando uneconomia di grande rilevanza che non può essere ignorata prosegue Viviano E dalle istituzioni ci attendiamo un valido supporto, come già accade in altri Stati europei. Da parte nostra assicuriamo unampia collaborazione con le forze dellordine e gli organi di comunicazione per realizzare iniziative che aiutino lo sviluppo di questo settore legato ad unantichissima e nobile arte che trova nella Campania il suo maggiore radicamento. I pirotecnici italiani sono considerati i più grandi maestri di questa arte. Ma meritano azioni politiche specifiche per essere tutelati e resi competitivi rispetto ai colleghi stranieri».
Alla kermesse di Vallo sono intervenuti anche centinaia di visitatori non professionisti, attirati dalle dimostrazioni di fuochi dartificio, diurne e serali,che ha visto impegnata la più alta scuola pirotecnica, tra effetti speciali, giochi di luci, nubi di fumi colorati e spari al ritmo delle colonne sonore. Gli show hanno coinvolto le aziende Terracciano Fuochi Artificiali di Acerra, coop Romano di Angri, Zio Piro di Gianni Vaccaluzzo di Belpasso, Pirotecnica Fiorillo di SantArpino e Pirotecnica Alfonso Lieto di Avellino, Pirotecnica Maranese dei F.lli Boccia di Ottaviano (Na), Pirotecnica Albanese di Vallo della Lucania e Padovano Giovanni di Genzano di Lucania (Pz).
Ascuola di sicurezzanellutilizzo dei giochi pirici, con circa 200 studenti che sabato hanno partecipato a una lezione tenuta dai carabinieri del nucleo artificieri del reparto operativo del comando provinciale di Salerno. I militari hanno spiegato quali sono i giochi pirici che possono essere usati anche dai quattordicenni (come le stelline e alcuni petardi del tipo raudi). Ma hanno anche illustrato i comportamenti da evitare, come far esplodere i petardi in bottiglie di vetro o lattine, buttarseli addosso, infiammarli con laccendino invece che con lapposito accenditore tipo Minerva, o anche portarli in tasca con il rischio che esplodano. Infine, hanno mostrato ai ragazzi il robot telecomandato Rmi9-94, usato nelle operazioni di antiterrorismo, quando si sospetta la presenza di un ordigno esplosivo.