È una commedia inedita in due atti in vernacolo policastrese, quella che sarà portata in scena domani (mercoledì 5 maggio) dalla compagnia Artisti per caso di Santa Marina. Levento rientra nel programma degli Oscar delle compagnie amatoriali e avrà inizio alle ore 21 al teatro La Provvidenza di Vallo della Lucania. La serata è a ingresso libero. Dopo aver vinto nella scorsa edizione del concorso lOscar per la migliore scenografia, il gruppo di Santa Marina si ripropone dunque sul palco della Provvidenza per ottenere una nuova statuetta e, magari, risultati ancora più prestigiosi. La particolarissima pièce che porterà in scena si intitola U cundu du nzuonnu ed è opera del professor Pino Magliano, esperto di scrittura dialettale e cultura popolare. La commedia trae spunto da un sogno fatto veramente da una donna di Policastro, da cui lestro dellautore fa scaturire conseguenze e vicende paradossali. Siamo nel 1970 e a Zià Zilla appare in sogno lanima del vecchio parroco morto che le chiede perdono per un prestito negato molti anni addietro. Zià Zilla lo perdona nel sogno, ma quando si sveglia è turbata perché lei in realtà non voleva concederglielo. Nel tentativo di sapere se tale perdono ha valore, la donna si confida con alcune commari dalla lingua lunga e così in poco tempo tutto il paese viene a saperlo. Le chiacchiere però, nellarco di un giorno, cambiano i connotati del sogno, mentre gli animi sono accesi anche per la vigilia delle elezioni amministrative locali. Tutti i personaggi cercano, a loro modo, di dare una risposta al problema, ma lepilogo sarà insperato quanto propizio per la protagonista. Attraverso uno spiccato realismo, lespressivismo linguistico tipico della quotidianità popolare e riferimenti ai fatti storici del tempo, vengono tratteggiati lepoca e lambiente in cui si situa la storia. Al racconto principale si intrecciano altri racconti, come il rapporto tragicomico che ziù Criscitu, marito di zià Zilla, ha con il televisore, nuovo elettrodomestico che incomincia a entrare nelle case e incontra resistenze o incongruità dapproccio dovute a superstizione e ignoranza. Il filo rosso che percorre tutta la storia è proprio la relazione tra vecchio e nuovo, lanalisi del trapasso epocale che non contiene semplici scontri generazionali, ma mostra un mondo in movimento continuo, dove la volontà dellindividuo è continuamente alle prese con lo sforzo di dominare e controllare quella realtà sfuggente. Lo stesso destino del sogno di zià Zilla non è che un simbolo di questa fatica esistenziale: un tortuoso cammino fra tentativi daccomodare e spiegare lirreale ai bisogni reali, in un contesto che muta e che non lascia molti limiti di spazio alle aspettative. Il tutto filtrato attraverso lironia con cui lautore spesso racconta i vari accadimenti. LOscar delle compagnie amatoriali è la rassegna voluta dal vescovo della diocesi di Vallo, Giuseppe Rocco Favale e dal direttore del teatro La Provvidenza, don Guglielmo Manna, per la sua capacità di dare risalto, favorire laggregazione e promuoverne i talenti dei giovani attori. A firmare la kermesse è la direzione artistica di Carlo Sacchi. Gli ultimi due appuntamenti della rassegna con in programma venerdì 7 maggio, con la compagnia Luna storta di Battipaglia che rappresenta Letto ovale, e lunedì 10 maggio, con la compagnia Eureka di Catona di Ascea che porterà in scena E denare fanno venì a vista e cecate.