Ieri militari della Stazione Carabinieri di Castel Nuovo Vallo Scalo, in ottemperanza all’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari emessa dall’Ufficio del G.I.P. presso il Tribunale di Vallo della Lucania, hanno tratto in arresto P.L. -classe 61- e V.B., -classe 78-, entrambi in attesa occupazione, con precedenti di polizia ed originari di Agropoli. I due correi, nel periodo novembre 2011 - marzo 2013, hanno perpetrato circa trenta furti a bordo di autovetture in sosta nei parcheggi dei cimiteri dei Comuni salernitani di: Vallo della Lucania, Castel Nuovo Cilento, Salento, Pollica, Casal Velino Stella Cilento, Ascea, Moio della Civitella, Ceraso e Novi Velia. Gli arrestati erano soliti aggirarsi per il cilento a bordo di autovetture alla ricerca di veicoli da depredare. Infatti, preferivano quelle parcate nei pressi dei cimiteri che solitamente erano incustodite ed a volte lasciate aperte e dopo averle ispezionate all’interno, al fine di appurare che vi potesse essere qualcosa di valore, rompevano un finestrino ed asportavamo ciò che era di loro interesse. I rei, solitamente, portavano via dalle auto le borse delle signore, PC, telefoni e quant’altro di valore che le povere vittime lasciavano momentaneamente incustoditi mentre si recavano a trovare i loro cari defunti. Ad incastrare i malfattori sono state le telecamere delle banche ove gli stessi hanno tentato (ed in alcune circostanze riuscendovi) di prelevare il denaro dagli sportelli Bancomat, dopo essersi impossessati illecitamente delle carte di credito delle vittime. L’ulteriore fonte di prova veniva poi acquisita dai carabinieri per tramite delle telecamere che i militari hanno installato all’interno di bagni chimici da cantieri, appositamente posizionate dai carabinieri nei pressi dei cimiteri. Fingendo dei lavori edili nei pressi dei parcheggi delle necropoli, infatti, venivano installati tali bagni con all’interno sofisticate telecamere al fine di riprendere i malfattori che per mesi hanno perversato in tutto il Cilento. I prevenuti sono stati tradotti presso i rispettivi domicili in regime degli arresti domiciliari.