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Tornano nel Cilento i treni Cafè Express

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Agropoli. Tornano dopo trent'anni i treni «Cafè Express». Non si tratta di una nuova categoria di convogli ferroviari, il nome, piuttosto, rievoca il film di Nanni Loy con protagonista Nino Manfredi nei panni di Abbagnano Michele, invalido di mezza età che per sopravvivere e mantenere il figlio minorenne in collegio si improvvisa venditore abusivo di caffè sui treni da Vallo della Lucania a Napoli. Correrva l'anno 1980: i treni avevano ancora carrozze con scompartimenti e panche in legno e dal sud della Regione facevano circa quaranta fermate fino a Napoli Centrale. 

Ogni viaggio rappresentava un'odissea e il clandestino «barista fai da te» rappresentava l'unico comfort concesso. Oggi qualcosa è cambiato, i viaggi sono più veloci ed i sedili più comodi, ma restano i disagi dovuti a treni regionali caldi e sovraffollati. E' qui, su quella stessa tratta, che il melodrammatico e a tratti patetico personaggio manfrediano rivive provando ad offrire qualche comodità ai viaggiatori. Rispetto al loro progenitore, però, i «moderni Abbagnano» si presentano con un abbigliamento meno pauperistico e sono anche poliglotti per poter rispondere anche alle esigenze degli stranieri in vacanza nel Cilento.

In due ore di viaggio, da Salerno a Sapri, riescono ad offrire caffè sempre caldo, o acqua sempre fresca: come riescano a farlo sui roventi treni regionali resta un mistero. I clandestini «baristi fai da te» sono una manna per i pendolari, un po' meno per i capotreno costretti a volte a inseguirli: il biglietto lo pagano ma la vendita sui treni è vietata. A volte, però, c'è chi chiude un occhio e usufruisce del servizio per rinfrescarsi.

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