Rutino, Agropoli , Novi Velia, Ascea: sono le località del Cilento che ospiteranno la IV edizione di Gocce di Splendore: rassegna itinerante dedicata ai grandi cantautori italiani. Dopo la tappa, a Rutino, di Carlo Ghirardato, che da anni porta in giro il personale omaggio a Fabrizio De Andrè, seguiranno due serate (23 e 24 agosto ore 21) ad Agropoli nellanfiteatro del castello Aragonese - caratterizzate dal bellissimo film del regista Bruno Bigoni (amico e collaboratore del cantautore): FABER Vita, Battaglie e canzoni di Fabrizio De Andrè: la prima biografia musicale critica e scientifica che ricostruisce, con grande intensità, il percorso artistico di De Andrè legato a doppio filo ai luoghi, agli incontri e agli amici che hanno segnato la sua vita e la sua poetica. Fanno da sfondo alla sua voce scenari indimenticabili;la Sardegna dellAgnata, i carruggi genovesi, Milano e le sue contraddizioni postmoderne. E poi i suoni della terra, le parole, le emozioni e i ricordi di chi lha conosciuto. Il 24 sarà la volta del teatro-canzone di Giorgio Gaber con un parterre artistico cilentano: Pierluigi Iorio, in una lettura scenica, porgerà monologhi e brani musicali attuali e dissacranti - tratti da Libertà è Partecipazione. Affermato protagonista cine-teatrale e reduce del successo del musical Scugnizzi di Mario Mattone, Iorio unisce alle doti recitative e canore unelegante teatralità che ricorda da vicino un altro talento di casa nostra:Peppe Servillo. Le musiche sono del Maestro Mauro Navarro che accompagnerà anche la bella voce di Alina. Lo spettacolo è unesortazione alla partecipazione, ad incontrare il nostro prossimo, in un Paese che troppo spesso ci ha fatto vergognare di essere uomini liberi e ad avere paura della libertà; che ci ha, gentilmente, invitato a chiuderci in casa davanti ad una scatola magica ad osservare un simulacro della vita. Dal 23 al 30 si potranno ammirare le opere di MILLE PAPAVERI ROSSI (quel giorno non avevamo fiori):personale di Eminio Ariano. La mostra è un viaggio nel mondo canoro-poetico di Fabrizio De Andrè.