Cronaca

Sessa Cilento, scoperta piantagione di cannabis

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Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato afferenti al C.T.A. di Vallo della Lucania diretto dal V.Q.A. Fernando SILEO hanno individuato un quarantacinquenne responsabile di detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti in località “San Mango/Castagneto” in agro di Sessa Cilento. Il Comando Stazione Forestale di Sessa Cilento, unitamente a personale del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Vallo della Lucania, ha rinvenuto su un fondo agricolo abbandonato ubicato alla Frazione San Mango in località “Castagneto” nel comune di Sessa Cilento diverse piante di Cannabis coltivate e ben nascoste nella fitta vegetazione e nei rovi. ​La scoperta è avvenuta grazie ad una articolata e comunque celere attività di indagine diretta dal Commissario Capo Marcello Russo. Le Giubbe Verdi, localizzata la coltivazione, hanno condotto accertamenti con l’impiego di tecniche investigative tradizionali e l’ausilio di strumentazione tecnologica. E proprio l’utilizzo della strumentazione di video-ripresa, occultata ad arte nella vegetazione, ha consentito di scoprire un uomo intento alle cure della coltivazione di cannabis osservata. Successivamente, con accurato esame delle immagini registrate, il soggetto ripreso veniva riconosciuto e, informato il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, l’attività investigativa proseguiva presso l’abitazione dell’indagato. Ed in particolare si eseguiva immediata perquisizione domiciliare estesa anche all’autovettura e alla persona; durante le attività si rinveniva altra sostanza stupefacente del tutto compatibile con quella in coltivazione, la quale si presentava secca, pronta per il consumo, occultata e riposta sotto alcuni utensili all’interno dell’abitazione. Accertato il reato, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato procedevano al sequestro dell’intera piantagione e di tutte le sostanze stupefacenti rinvenute, contestualmente denunciavano l’uomo alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, il quale rischia una pena reclusiva di minimo sei anni.

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