Attualita'

Scritte anarchiche sui manifesti del libro su Agropoli in epoca fascista


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Ancora una volta Agropoli si trova a dover fare i conti con inquietanti atti di vandalismo, perpetrati senza pudore o vergogna da parte di ignoti teppisti notturni. Questa volta a farne le spese sono stati i manifesti pubblicitari dell'uscita del nuovo libro dell'editore agropolese Ernesto Apicella, che parla della nascita e della storia del fascismo agropolese. Molti manifesti, regolarmente affissi sugli spazi predisposti dal comune, sono stati strappati o imbrattati di vernice spray con frasi che inneggiano ad un fantomatico movimento antifascista locale e con la firma della stella anarchica. Vi è da dire che in passato alcune scritte simili, con frasi oltraggiose verso le forze dell'ordine, fecero la loro comparsa presso il muro di un palazzo nel pieno centro cittadino, frasi che l'amministrazione comunale guidata da Franco Alfieri, fece opportunamente cancellare per l'inquietante contenuto eversivo. Si spera soltanto che questo gesto dimostrativo sia esclusivamente da imputare a qualche individuo alle prese con i fumi dell'alcol, se cosi non fosse allora chi ha perpetrato il danno, non solo ha palesato la sua pericolosa matrice politica, ma ha anche sottolineato il basso grado di cultura, in quanto il libro in questione, precisa l'editore del libro alquanto dispiaciuto per l'accaduto, parla di un fenomeno sociale, il ventennio fascista, che ha condizionato non solo la vita di Agropoli, ma anche di tutta la nazione. Il fantomatico antifascista autore del vergognoso gesto, non ha preventivato il fatto che involontariamente strappando e imbrattando quei manifesti, ha vilipeso e oltraggiato anche la memoria della Resistenza e della Liberazione, in quanto nell'opera si parla ampiamente della caduta del fascismo con il conseguente Sbarco degli Alleati e il ripristino della vita democratica. Difatti il libro non inneggia e non vuole inneggiare assolutamente a nessuna figura o modello totalitario del passato, ma rielabora esclusivamente con tantissimo materiale fotografico lo spaccato Agropoli in un lungo e controverso periodo storico che inizia dalla nascita del fascio locale fino appunto ad arrivare allo sbarco del 1945. Le scritte anarchiche inoltre, non hanno danneggiato solo i manifesti dell'ultimo lavoro di Ernesto Apicella ma anche altre mura della città.. In particolare si inneggia alla rivoluzione e a movimenti di protesta contro lo stato.

Ci si augura dunque che questi gesti siano e rimangano atti di vandalismo isolati, considerato il fatto che altri episodi, fra le altre cose rimasti impuniti, sono stati perpetrati a danno della cosa pubblica, come il lancio di uova miste a calce verso la facciata di un palazzo recentemente restaurato, che per le disposizioni delle leggi che tutelano i beni storici artistici e culturali, hanno dovuto continuare a sfoggiare frasi e slogan del regime fascista. Come detto in precedenza da ricordare anche l'imbrattamento di muri cittadini con scritte oltraggiose nei confronti delle Forze dell'Ordine, le quali, lo auspichiamo, facciano luce su quanto realmente sta accadendo in Città reprimendo questi piccoli episodi di vandalismo che potrebbero però ripetersi, trasformandosi inevitabilmente in movente politico – sociale ben più pericoloso e inquietante rispetto a quello che ora vogliamo considerare solo come sciocca e insensata bravata di qualche nottambulo, senza ideali e cognizione politica, che sfoga la sua frustrazione verso tutto quello che è motivo di studio e di riflessione della storia di Agropoli e in questo caso della nostra patria Patria.

 

 

Vincenzo D'Andrea

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