La pace e la guerra, in un curioso parallelo tra il Medioevo e la contemporaneità, raccontate dallerede artistico di Dario Fo, Mario Pirovano, sono al centro dello spettacolo Lo santo jullare Francesco, che andrà in scena sabato 5 febbraio, alle ore 21, nellauditorium comunale di SantArsenio. La rappresentazione rientra nel cartellone della stagione teatrale organizzata dal Comune di SantArsenio con il patrocinio della Banca di Credito Cooperativo Monte Pruno di Roscigno e Laurino e la direzione artistica di Almerica Schiavo: Il teatro di qualità - ha detto il direttore della Bcc Monte Pruno, Michele Albanese - è uno degli elementi di crescita di un territorio e della sua comunità. Il cartellone messo in piedi a S.Arsenio è di altissimo valore, e la Banca non ha mai fatto mancare il suo sostegno a questi eventi. Pirovano porta sulla scena il tema della pace e della guerra riproponendo lopera del suo maestro, in particolare la famosa Concione del 1222 di Francesco ai bolognesi. Ricostruita da Fo sulla base della tradizione popolare, delle cronache e delle testimonianze dirette, non costituisce una predica moralistica ma unaffabulazione sarcastica a mo dei giullari del tempo. Era lo stesso Francesco da Assisi, tanto diverso in realtà dallimmagine agiografica che ci è stata per secoli trasmessa, a definirsi jullare di Dio. La guerra esplosa di nuovo tra Bologna e Imola aveva il suo solito seguito di crudeltà, stragi e distruzione. Francesco sceglie lironia e ricorre al particolare linguaggio dei giullari fatto di lombardo, siciliano, umbro e napoletano, inframmezzato da vocaboli latini, spagnoli e provenzali tuttavia comprensibile in ogni luogo. Lo spettacolo è stato presentato al festival di Edimburgo con enorme successo, tanto da essere stato poi richiesto in diversi teatri britannici. Lo santo jullare Francesco è il penultimo appuntamento della stagione teatrale santarsenese: il cartellone si concluderà il 5 marzo 2011 con Asso di monnezza, lo spettacolo di Ulderico Pesce sul traffico illecito di rifiuti tra Nord e Sud, tra paradossi tragicomici e raccontato con documentaria fedeltà da uno dei più brillanti talenti del teatro di impegno civile.