Un giro di affari di dieci milioni di euro e nessuna dichiarazione dei redditi, la ditta di ingrosso di Sala Consilina è «evasore totale» e scatta il sequestro da 477 mila euro della finanza. L'operazione è scattata nellambito delle attività di polizia economica e finanziaria. I militari hanno scoperto così la ditta, già operante nellagro nocerino-sarnese nel settore del commercio allingrosso di generi alimentari, e riconducibile a una famiglia di tre imprenditori di Angri, del tutto priva della documentazione fiscale relativa agli anni 2008 e 2009. L'impresa era stata appositamente messa in liquidazione e fatta amministrare da un «prestanome» compiacente. La messa in liquidazione della società, il trasferimento della sede, delle quote e delle cariche sociali, la mancanza delle scritture contabili obbligatorie non depositate al tribunale di Sala Consilina, appositamente fatte disperdere per ostacolare la procedura fallimentare, aveva indotto anche i creditori ad accettare le proposte transattive da parte degli imprenditori di Angri che in tal modo avevano ottenuto un indebito risparmio del 60-80 per cento sulle merci acquistate. Grazie a tale vantaggio economico ed al mancato pagamento delle imposte per circa un milione e mezzo di euro tra Iva e Irap, i tre imprenditori - denunciati alla Procura della Repubblica di Sala Consilina insieme al «prestanome» - avevano persino potuto reimpiegare tale profitto illecito in nuove attività commerciali nello stesso settore.