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Sacco, l'anno inizia tra riti e tradizioni. Il nuovo e il vecchio

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Il 2013 sta per volgere al termine e il Cilento si prepara ad accogliere il nuovo anno. Oltre i confini del Cilento Antico, le tradizioni si innestano finanche nell'ultimo giorno dell'anno. È l'incontro tra il vecchio e il nuovo che segna il passaggio tra gli anni che si susseguono nel tempo. A Sacco, paese che oggi conta circa 500 anime, ci si prepara per la “focara”. Come accade in molti paesi dei dintorni in occasione del Natale, qui l'ultimo giorno dell'anno viene salutato con l'accensione di un grande falò dinanzi alla alla Chiesa Madre.

 È la chiesa di San Silvestro Papa, la più grande dell'intera diocesi ed una delle più belle del territorio. L'ingresso principale, che si affaccia sul corso del paese, da accesso ad una maestosa navata, la quale si protrae fino all'altare maggiore, dietro al quale è posto uno spettacolare coro ligneo di pregevole fattura. Ai lati del corpo principale, due navate che custodiscono gli altari sormontati da tele e sculture, inclusi in piccole cappelle con copertura a botte.

La Madonna degli Angeli, una figura mariana assai venerata a Sacco, rappresenta la festività principale del paese. Pur calcando il luogo in cui sorse un antico luogo di culto, l'attuale costruzione ha pochi secoli di vita, risale infatti al 1756 la sua erezione completa. La precedente ebbe origine non più tardi del 900. la chiesa è inglobata nell'attuale abitato, forse la naturale prosecuzione della vita che per secoli si era svolta nel vecchio centro, noto proprio come Sacco Vecchio, in cui è ancora possibile ammirare i ruderi della Chiesa di San Nicola. Ma le due chiese sono accomunate, e come l'anno che passa “dal vecchio al nuovo” anche loro hanno qualcosa che le unisce: incastonati all'esterno della nuova struttura, campeggiano tre statuette, note alla popolazione locale come “li muocci”; sono li muocci di Sacco che raffigurano San Nicola di Mira, San Sebastiano e Sant'Elia, realizzate in terracotta, tutte provenienti dalla chiesa del vecchio abitato. Ritornando alla tradizioni, il falò di fine anno precede la Santa Messa, e qui più che altrove rappresenta non solo continuità del tempo che passa ma anche il collegamento tra le vecchie e le nuove generazione, lasciando loro un immenso patrimonio artistico, architettonico, culturale e tradizionale... Ringrazio l'amica Lucia Cariello per le preziose informazioni e per la concessione di alcune foto e colgo l'occasione per porgere a tutti gli auguri di buon anno, felice 2014!

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