Non si era rassegnato alla fine della relazione sentimentale al punto che quella donna era ormai diventata un’ossessione. Così a Rofrano, i Carabinieri della Stazione di Laurito, agli ordini del Maresciallo Capo Francesco Benevento, hanno tratto in arresto A.S., di 59 anni responsabile del reato di atti persecutori. Un amore folle, cieco, irrazionale, tanto da diventare ormai una malattia che aveva portato l’uomo, dapprima con telefonate e messaggi, poi con pedinamenti, appostamenti e minacce, a perseguitare una 47enne di Montano Antilia, con la quale aveva avuto, in passato, una relazione sentimentale. La donna però ora non ne voleva più sapere e lui non si era rassegnato così, da circa un anno, aveva attuato una serie di condotte vessatorie, opprimenti e minacciose che avevano costretto la donna a vivere nell’angoscia e nel terrore. Lo trovava sotto casa, sul posto di lavoro, in mezzo alla strada e non solo. Giungevano messaggi, squilli, telefonate, regali e minacce fino a che la 47enne si è convinta a raccontare tutto ai Carabinieri che hanno da subito attivato le indagini, raccogliendo le prove necessarie per far emettere al GIP del Tribunale di Vallo della Lucania il provvedimento restrittivo. Al momento dell’arresto l’operaio di Rofrano, che adesso è ai domiciliari presso la sua abitazione, si è semplicemente proclamato “un uomo innamorato!”