Cronaca

Rinviato a giudizio il Sindaco di Moio della Civitella Antonio Gnarra

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Su esposto-denuncia di Luigi Ruggiero, presidente della Cooperativa Sociale La Speranza arl con sede in Moio della Civitella, il GUP del Tribunale di Vallo della Lucania, dr.ssa Garzo, al termine dell'udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati ovvero il Sindaco Antonio Gnarra, il vice Claudio Stifano, il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Angelo Stifano in uno all’imprenditore Gerardo Forte di Montano Antilia quale titolare della ditta STEMAT beneficiaria delle condotte illecite dei vertici del Comune di Moio della Civitella. I reati ipotizzati, per i quali il GUP con il rinvio a giudizio ha ritenuto necessario svolgersi un processo ordinario, sono turbata libertà degli incanti e falso aggravato in danno della Cooperativa La Speranza nella gara pubblica di assegnazione del servizio di mensa scolastica per un importo annuo di circa 20.000 Euro. La prima udienza dibattimentale si svolgerà innanzi il GM del tribunale di Vallo della Lucania, dr.ssa Bove, il 18 settembre p.v.L’ipotesi d’accusa accreditata dal GUP è che i vertici del Comune di Moio della Civitella abbiano turbato un'asta pubblica con condotte omissive e falsi, per altro in gran parte documentati, al solo fine di danneggiare la Cooperativa del Ruggiero e nel contempo avvantaggiare una ditta amica appunto la STEMAT del Forte. Più in particolare il tecnico comunale Angelo Stifano avrebbe omesso di escludere la STEMAT rea di aver fatto pervenire offerta e documenti di gara in un unico plico ed in tal modo aver violato il bando di gara che invece imponeva, a pena di esclusione, alle ditte partecipanti di presentare l’offerta ed i documenti in due distinte buste sigillate; avrebbe omesso la redazione del verbale di apertura delle buste, addirittura irridendo i rappresentanti della cooperativa La Speranza, entrambi disabili, mercè la scelta di locali del Municipio non accessibili ai portatori di handicap; avrebbe annullato la gara con la falsa motivazione di una mancata copertura finanziaria, invece documentalmente esistente; avrebbe finto di fornire l'opportunità di un’assegnazione d'urgenza alla Cooperativa La Speranza dopo aver per converso già concordato e protocollato illecitamente l'assegnazione alla STEMAT; avrebbe maldestramente cercato di coprire le proprie malefatte modificando la data di assegnazione illecita alla STEMAT, dimenticandosi di eliminare il numero di Protocollo, dal quale si è poi agevolmente evinta la condotta falsificatrice. In tale contesto poi si è inserita la condotta illecita del Sindaco Gnarra che, in concorso con lo Stifano Angelo, peraltro suo parente, avrebbe sottoscritto un provvedimento con cui comunicava l’avvenuta apertura della mensa, ciò prima ancora che la procedura d’urgenza si ultimasse, e subito poi convocato nel proprio ufficio la cuoca della Cooperativa Sociale La Speranza per indurla, alla presenza assai emblematica del Forte titolare della STEMAT, a lavorare per tale ditta, il tutto, si ripete, dopo aver illecitamente proceduto all’assegnazione della gara truccata. Una volta smascherati dall’insistenza delle richieste di trasparenza e chiarezza provenienti dal Ruggiero, il Sindaco avrebbe cercato di far sparire il proprio provvedimento con cui dichiarava l’imminente apertura della mensa scolastica ed il vice Sindaco Stifano Claudio avrebbe cercato di coprirlo con un secondo provvedimento, stranamente privo di numero di protocollo così da impedirne la risalenza, mercè il quale ci si scusava con la popolazione facendo credere che il precedente provvedimento a firma del Sindaco fosse stato frutto di un mero errore. «Sono rammaricato di quanto accaduto ma in casi come questi ritengo doveroso che la Magistratura intervenga e persegua i responsabili di condotte gravissime – dichiara Luigi Ruggiero, presidente della Coop La Speranza, da sempre impegnato nel sociale e attivista del MoVimento Cinque Stelle che alle ultime consultazioni elettorali è risultato essere la prima forza politica di Moio della Civitella – la gravità è infatti da ricondursi al fatto che le condotte oggetto di imputazione risultano ascritte ai massimi rappresentanti di una comunità conosciuta ed apprezzata invece per la laboriosità, la genuinità e la correttezza dei suoi abitanti. Anche se nella vicenda in parola io sono parte offesa, comunque non è piacevole vedere i massimi vertici del Municipio finire sotto processo per aver gestito illecitamente la cosa pubblica e per di più non ai fini per cui tale gestione è stata rimessa loro; sono fatti che non giovano allo sviluppo della nostra comunità. Naturalmente il rinvio a giudizio non equivale a condanna ma confido che le ipotesi di accusa emergano nel corso del dibattimento e che i responsabili vengano, all’esito del processo, condannati laddove ritenuti responsabili dei fatti di reato loro ascritti con le correlative sanzioni accessorie che impediscano il ripetersi di simili fatti illeciti. Vorrei anche aggiungere che, da cittadino di Moio della Civitella, non posso esimermi dal constatare l’eclatante conflitto d’interessi appalesatosi nel corso dell’udienza preliminare nell’ambito della quale l’Amministrazione Comunale non ha ritenuto di costituirsi parte civile nei confronti dei propri esponenti accusati di aver commesso reati nell’esercizio delle proprie funzioni pubbliche». La notizia del rinvio a giudizio dei massimi vertici politici cittadini ha destato non poco scalpore nel piccolo centro cilentano alimentando la discussione nei luoghi di aggregazione sociale dove, da qualche giorno, non si parla d’altro.

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