Continua la protesta dei 63 lavoratori precari del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano che chiedono agli amministratori di provvedere alle manutenzioni delle proprietà e dei sentieri turistici attraverso l'utilizzo delle risorse oggi messe a disposizione e un impiego futuro mediante la programmazione dei Fondi del PSR Campania. Il Parco del Cilento e Vallo di Diano, è l'unico parco in Italia che non ha tra i dipendenti un operaio, una guardia campestre, un custode, nessuno che possa svolgere una mansione manuale, eppure il suo territorio è di 250 ettari di terreno agricolo e forestale, abbandonati, di ville e pertinenze, palazzi con giardini."E' in atto un' azione revisionistica che relega l' Ente ancora di più a soggetto di spesa in pubblicazioni, studi e consulenze, spese in stravaganti pullman, che si spostano inutilmente tra un capo e l' altro della città di Vallo della Lucania - sottolinea Gianni De Marco, segretario provinciale SNAF - Un ente che per le politiche ministeriali viene depotenziato nelle risorse, nella completa acquiescenza di tanti Amministratori e politici locali che hanno mal sopportato la istituzione di un ente che, in altre parti d'Italia, è volano dello sviluppo, ma nel Cilento ne è ostacolo. Gli operai del Parco Nazionale chiedono di essere chiamati ora a lavorare ai progetti di manutenzione e coltivazione, domani a concreti progetti dei fondi del PSR Campania, progetti che la Giunta del parco può e deve presentare nell' interesse del Cilento e Vallo di Diano".