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Presidenza del Parco, Ernesto Apicella presenta il suo programma

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"Ringrazio tutte le Associazioni che mi hanno proposto come Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni. Da anni sono impegnato nella valorizzazione del nostro Territorio che merita, sicuramente, dei palcoscenici Internazionali di alto profilo. Il nostro Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni è diventato Patrimonio Mondiale e Riserva di Biosfera dell'Unesco, nonché Geo Parco, grazie ai suoi Tesori di incomparabile bellezza e di elevato ed inestimabile valore Naturalistico, Storico e Culturale. Un Tesoro immenso da salvaguardare, recuperare, valorizzare e promuovere in tutto il Mondo". Esordisce così l'editore Ernesto Apicella durante la presentazione del suo programma come candidato alla presidenza del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni."Ritengo che la prima cosa da fare - sottolinea l'editore agropolese - sia quella di creare una rete di collaborazione nel Cilento, nel Vallo di Diano e negli Alburni tra tutte le componenti della Politica, dell'Ambientalismo, dell'Economia, dell'Associazionismo, della Cultura e del Sociale, e con esse applicare quelli che sono i principi fondamentali per la gestione delle Aree Naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del nostro grande e inestimabile Patrimonio naturale".

Di seguito alcuni punti del Programma illustrato da Ernesto Apicella:

a) La cura e la salvaguardia del grande Patrimonio Naturalistico, Ambientale e Paesaggistico del nostro Parco, e da questo far discendere la capacità di uno sviluppo economico ed occupazionale saggio, duraturo ed ecologicamente valido e compatibile. Adottare misure di tutela e valorizzazione dei beni materiali ed immateriali riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità (Patrimonio UNESCO, Riserva di Biosfera, Geo Parco, Dieta Mediterranea) nonché il vasto Patrimonio Culturale legato alla nostra Storia e alla nostra Civiltà millenaria;

b) Iniziative per la Promozione Economica e Sociale di attività tradizionali quali: Artigianali, Agro-silvo-pastorali, Culturali, Servizi Sociali e Biblioteche, Restauro e Beni Naturali. Tutti progetti finalizzati a favorire, nel rispetto delle esigenze di conservazione del Parco Nazionale, lo sviluppo del Turismo e delle attività locali connesse. Una quota parte ed importante di tali attività, deve consistere in interventi diretti a favorire l'occupazione giovanile ed il volontariato, nonché l'accessibilità e la fruizione ai portatori di handicap;

c) Applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare una integrazione tra uomo ed ambiente naturale, mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici ed architettonici, nonché delle attività Agro-silvo-pastorali e Tradizionali;

d) Difesa e ricostituzione degli equilibri idraulici ed idrogeologici in un momento in cui il territorio del Parco è soggetto a continue frane e dissesti che denunciano l’abbandono della tradizionale cura del territorio. Va lanciata insieme ai Governi alle varie scale, nazionale, regionale e comunali, una vera e propria campagna contro il dissesto diffuso del suolo accompagnato dalla lotta all’abusivismo e al consumo di suolo, in particolare quello vulnerabile e vincolato, di pregio naturalistico-ambientale e paesaggistico, costiero e rurale.

f) Promozione di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili;

e) Solleciterò i Comuni, il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, ad approfondire e diffondere la conoscenza della Legge Quadro sulle Aree Protette. L'Articolo 7, attribuisce priorità nella concessione di finanziamenti Europei, Statali e Regionali richiesti sia dai Comuni che dai privati, singoli o associati. Per questi ultimi, quando intendono realizzare iniziative produttive o di servizio compatibili con le finalità istitutive del Parco.

 

Inoltre si dovranno incentivare e realizzare nei vari Comuni ed in stretta collaborazione con loro:

1) Le opere di conservazione e di restauro ambientale del territorio, ivi comprese le attività agricole e forestali, il restauro dei Centri storici e di edifici di particolare valore storico e culturale, il recupero dei nuclei abitati rurali e del patrimonio storico e tradizionale rurale;

2) Le opere igieniche, idropotabili e di risanamento dell'acqua, dell'aria e del suolo al fine di arrivare a un livello sempre maggiore di depurazione delle acque. Disinquinamento e bonifica di suoli, migliorando la qualità e la salubrità dell’aria. Puntare sulla fitodepurazione e sulle condotte duali e realizzare un compiuto ciclo delle acque.

3) Le attività naturalistiche, culturali e sportive nei campi e settori di interesse del Parco;

4) L'utilizzazione di fonti energetiche a basso impatto ambientale nonché interventi volti a favorire l'uso di energie rinnovabili da parte di famiglie imprese ed enti al fine di ottenere e conseguire un sempre più alto livello di autosufficienza. I risparmi e/o i guadagni provenienti dalla produzione energetica e dalle misure di risparmio consentiranno a famiglie, imprese ed Enti, maggiori disponibilità in un momento di crisi economico-finanziario.

Il settore energetico sarà anche ‘fonte’ di nuova economia ed occupazione; nel campo energetico

oltre che con i Comuni sarà utile la stretta collaborazione con la CONSAC. Puntare su una rete diffusa e capillare per realizzare livelli sempre maggiori di sovranità e autonomia energetica.

 

Il Parco, nelle mie intenzioni programmatiche, dovrà provvedere a :

1) Un nuovo Piano Economico-Sociale (art. 14 della legge istitutiva) che crei le condizioni di una grande leva di lavoro per giovani, donne, disoccupati e altre fasce deboli e marginali;

2) Rilanciare e rinforzare il fondo per il microcredito, oggi gestito da Sistema Cilento, a favore di donne e giovani ma anche di famiglie in difficoltà;

3) Insieme a Comuni, Comunità Montane e Sistema Cilento avviare una capillare campagna di orti familiari e sociali, e affidare a giovani e non, le terre pubbliche e demaniali a fini manutentivi, produttivi, didattici e ricreativi etc. Utilizzare a questo fine le opportunità offerte dalla legge di orientamento in agricoltura e da alcune norme Regionali. Puntare su un sempre maggiore livello di sovranità alimentare incrementando la produzione autoctona per filiere corte e di vicinato.

Riprendere e rilanciare il recupero delle antiche cultivar;

4) Nelle scuole del Parco intensificare l’educazione ambientale ed alimentare, e sostenere ed incoraggiare le mense scolastiche a km 0 sul modello della scuola comprensiva Teodoro Gaza di S. Giovanni a Piro, adottando gli Orti Scolastici e la Dieta Mediterranea secondo il recente protocollo regionale;

5) Adottare il Regolamento del Parco e i piani di gestione previsti dal Piano del Parco.

Provvedere all’aggiornamento del Piano che benché entrato in vigore nel 2010 è stato elaborato ed adottato agli inizi degli anni 2000, rispettando così il dettato contenuto nel comma 6 dell’art. 12 della legge istitutiva. Il Piano va attualizzato tenendo conto della tendenza Nazionale ed Internazionale di riduzione del consumo del suolo, ma anche per alzare una barriera invalicabile alla speculazione edilizia che in questi anni ha mostrato di indirizzarsi verso quest’area protetta riconosciuta patrimonio dell’UNESCO e insignita da tanti riconoscimenti Nazionali e Internazionali, e per questo sempre più appetibile ai grandi speculatori;

6) Adottare misure di riduzione e risparmio del consumo idrico (insieme alla Consac) e dei rifiuti fino allo 0 insieme agli Enti competenti, ai Comuni e al mondo Associativo e del Volontariato;

7) Al fine di rivitalizzare tutte le nostre Comunità fino al più piccolo paese creare una fitta rete di

interrelazioni tra tutte le associazioni locali e i gruppi artistici, musicali e culturali con un adeguato sostegno da condividere con Comuni, Provincia e Regione, dando vita a un Piano di ampia collaborazione;

8) Gestione oculata e razionale del patrimonio del Parco al fine di migliorarne offerta e competitività al servizio dell’intero Territorio e delle sue Comunità; la gestione andrà decisa e condivisa con le realtà locali, sia istituzionali che associative ed imprenditoriali;

9) Utilizzare strumenti innovativi per rimpinguare il Bilancio che per ora vive di soli fondi trasferiti per altro largamente insufficienti e sufficienti appena alla mera sopravvivenza;

10) Realizzazione del Centro della Biodiversità facendone un Centro di eccellenza e luogo di Formazione, Ricerca e Master legato al mondo dell’Università ed Accademico aperto ai cervelli locali e non, attualmente in fuga;

11) Creare servizi di informazione,consulenza e sostegno delle piccole imprese aiutandole a crescere in qualità e a convertirsi, laddove necessario, ad attività compatibili con l’Area Protetta;

12) Formazione di talenti e formazione continua, insieme alle Fondazioni ed Associazioni del territorio, di amministratori, di dirigenti, di funzionari, di tecnici e di dipendenti che lavorano e operano nel Parco. 13)Istituire una Banca di Saperi e Tecniche tradizionali e innovative.                

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