Abuso d'ufficio e peculato. Queste le accuse che pendono sul capo del sindaco del comune della legalità, Pollica, Stefano Pisani. Le indagini si riferiscono al 2007, anni in cui era Angelo Vassallo il primo cittadino mentre Pisani era vicesindaco. In quell'anno venne fondato il circolo Lazzarulo, che vedeva lo stesso Vassallo tra i suoi soci. All'indomani della costruzione il circolo chiese una concessione demaniale per effettuare attività da diporto e scuola di vela, concessione alla quale l'amministrazione comunale di Pollica rinunciò in favore del circolo. Un anno dopo, però, la Regione Campania rigetta la concessione adducendo che l'istanza non rientrava tra le fattispecie eccezionali, che l'area richiesta dal circolo si sovrapponeva a quella utilizzata dal cantiere nautico Schiavone, che si sovrapponeva anche all'area già in concessione al Comune di Pollica e che era in corso la delimitazione e regolamentazione delle aree dell'intera struttura portuale.
Iniziò così una guerra di ricorsi al tribunale amministrativo che vede coinvolti il comune, il cantiere Schiavone, la Regione e il circolo. Il procedimento è giunto al giudizio d'appello in consiglio di Stato.
Adesso, però, anche la magistratura ordinaria indaga sul caso. Ieri mattina il primo cittadino Pisani è stato interrogato dal procuratore della Repubblica presso il tribunale di Vallo della Lucania, Giancarlo Grippo, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Con gli stessi capi d'imputazione risultano indagati il commissario ad acta Barbara Pisacane, gli assessori della giunta comunale dell'epoca (Carlo Maffongelli, Gennaro Schiavo e Dario Mottula) e il presidente del circolo Lazzarulo, Ludovico Visone.