"Può la nipote del boss di camorra candidarsi in una lista che sostiene come candidato sindaco un magistrato?". A porsi la domanda è il giornalista de "Il Fatto Quotidiano" Vincenzo Iarulla, in un articolo pubblicato ieri. Protagonista della vicenda, che si svolge a Portici, è Nicola Marrone, giudice del Tribunale di Torre Annunziata, per anni Gip del tribunale di Vallo della Lucania, candidato a sindaco nel comune vesuviano. Tutto normale se non fosse che nella lista dell'UDC, una delle nove a sostegno di Marrone, compaia il nome della 22enne Jessica Provisiero, nipote del "califfo", Luigi Vollaro, definito il "capo dei capi a Portici, l'uomo che ha dato il nome al clan".
"Jessica - scrive Il Fatto Quotidiano - non è ancora nata quando il nonno è già in carcere – e non ne è mai uscito da allora – ha la fedina penale intonsa e la voglia di fare politica. E come si scopre questa parentela? Grazie a una segnalazione del sindaco uscente, il senatore Pd Vincenzo Cuomo, che nel corso di un convegno ne dipinge l’identikit". Marrone non ne sapeva nulla. Eppure, si chiede il giornalista de Il Fatto Vincenzo Iarulla, "possibile che nessuno dei suoi se ne fosse accorto prima?".
“Quando non si hanno argomenti su proposte e progetti si cerca la delegittimazione dell’avversario. Dispiace che questo metodo di delegittimazione strumentale provenga da chi in passato ne è stato anche lui vittima”, dice Marrone in cofferenza stampa. "Si riferisce - scrive Iarulla - alle vecchie allusioni sulle affinità di Cuomo, sposato con la sorella di una nuora del boss Michele Zaza. Era a Cuomo, e all’ex imputata di calunnia poi assolta Rosaria Capacchione, che il coordinatore campano del Pdl Francesco Nitto Palma si riferiva quando i cronisti lo stuzzicavano sugli inquisiti e i collusi candidati alle elezioni politiche in Campania, e l’ex ministro alla Giustizia svicolava ‘contrattaccando’ su parentele e indagini in casa Pd. In questo gioco incrociato di veleni tra Portici e Roma, va spiegato anche che negli otto anni in cui è stato sindaco, Cuomo ha fatto abbattere una palazzina abusiva dei Vollaro, ha disposto la confisca dell’area di sedime del fabbricato, e ha firmato un’ordinanza di sanzione ai commercianti che in segno di ‘rispetto’ chiusero i loro negozi il giorno dei funerali di Giuseppina Giampaglia, la moglie del ‘califfo’.
Basta e avanza per ribadire che il tema della guerra alla camorra è centrale nell’agenda politica di Portici. E che la nipote di un boss in squadra con un magistrato fa notizia due volte. “E’ stato un atto di grave leggerezza” ammette Marrone. “Ma l’abbiamo fatta ritirare, non farà campagna elettorale”.