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Pierluigi Iorio, Un grande artista, un mattatore ad Agropoli


Un grande artista, un mattatore ad Agropoli, sabato 1° settembre. La sua vita artistica è iniziata, brillantemente, in teatro nel 1995 con la Compagnia di Aldo Giuffrè nello spettacolo teatrale "Il Medico dei Pazzi", commedia di Eduardo Scarpetta. Il suo ruolo era quello di un medico. Pierluigi Iorio ha interpretato lo stesso personaggio anche con la Compagnia di Carlo Croccolo. Ha collaborato molto con i fratelli Giuffrè: Ciccillo è stato il suo personaggio di grande successo. Illustri predecessori si sono cimentati nello stesso ruolo: da Vincenzo Scarpetta a Peppino De Filippo, a Mario Scarpetta, allo stesso Aldo Giuffrè. Sette anni dopo la collaborazione con i fratelli Giuffrè, ha ricevuto scroscianti applausi per molti anni nella compagnia di Luigi De Filippo, dove ha rivestito diversi ruoli comici, come quello di Ernesto Roselli, un simpatico gioielliere amante delle corse dei cavalli ne “L’amico di papà” di Scarpetta.
Quattro anni fa, ha preso parte come attore e cantante ad un’operetta dal titolo “La vedova allegra”, regia di Vincenzo Salemme, al Teatro dell’Opera di Roma con un fantastico corpo di ballo e con Daniel Oren, Direttore Artistico Teatro Municipale “Giuseppe Verdi”.
L'attore agropolese, dal multiforme ingegno artistico, ha ottenuto vere e proprie ovazioni anche nel musical "C'era una volta... Scugnizzi" di Claudio Mattone.
Iorio, inoltre, è anche un regista molto apprezzato. In un'intervista di qualche anno fa ha detto: "Mi ritengo più attore che regista. Quando faccio una regia, la prima cosa che curo è l’interpretazione. Il teatro è disciplina, correttezza. Ed è ciò che desidero dai miei attori nel momento in cui si allestisce lo spettacolo".

<br />Sabato 1 settembre alle 21.30, Pierluigi Iorio ritorna nel Castello di Agropoli, per regalare agli agropolesi il suo Super spettacolo "GABER-SCIK", omaggio a Gaber, che sta ottenendo un successone in tutta Italia.
Al grande artista auguriamo una lunga vita artistica lastricata di sfolgoranti trionfi (credetemi: non è retorica. Li merita davvero).
L.C.

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