"Il ruolo del comune capofila non è soltanto istituzionale come ha dichiarato il sindaco di Capaccio Italo Voza". Così il primo cittadino di Roccadaspide Girolamo Auricchio risponde alle dichiarazioni del collega o capaccese in merito al funzionamento dell’Ambito S07. Il Sindaco del Comune Capofila, evidenzia Auricchio, “assicura anche l’esecuzione delle deliberazioni del Coordinamento, le azioni finalizzate a rafforzare la collaborazione tra gli Enti convenzionati e relaziona al Coordinamento sull’andamento delle attività previste dal Piano di Zona”. Continua dunque il dibattito tra Voza e Auricchio dopo che quest'ultimo nei giorni scorsi aveva raccolto adesioni tra gli altri comuni dell'ambito per "sfiduciare" Capaccio dal ruolo di ente capofila. Il sindaco rocchese non ha esitato ad accusare il collega per il malfunzionamento del Piano criticando anche l'attuale sede e difendendo la responsabile, Maria Caterina Esposito, anch'essa finita al centro delle polemiche di Voza. "L’attuale sede dell’Ufficio di Piano è inidonea come più volte riferito dalla Responsabile: basti pensare che la stessa è posta al primo piano di una civile abitazione priva dell’abbattimento delle barriere architettoniche; inoltre, per oltre due mesi non è stata garantita nemmeno una linea telefonica. Allo stato l’Ufficio è privo di fax, né è stata attivata dal Comune capofila una firma digitale per l’effettuazione degli acquisti sul MEPA o Consip richiesta nel 2013 e sollecitata nel mese di gennaio. Non è stato dato riscontro nemmeno alla richiesta di attivazione di un protocollo costringendo il dipendente dell’Ufficio di Piano a recarsi quotidianamente presso l’Ufficio Protocollo del Comune Capofila e a sostarvi ogni volta per un tempo di almeno tre ore a causa delle modalità di funzionamento dell’ufficio comunale che, addirittura, in varie occasioni ha consegnato all’Ufficio di Piano corrispondenza a distanza di mesi e, in un caso, addirittura di anni. Il Comune Capofila, inoltre, non ha garantito una sede idonea per le due assistenti sociali operanti nel proprio territorio, né per il Coordinamento Istituzionale costretto in alcuni casi a dare priorità alle cerimonie programmate nella sala solitamente utilizzata per l’assemblea".