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Perdifumo, smaltimento illecito di reflui derivanti dalla produzione olearia

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Con la notifica degli avvisi di conclusione delle indagini preliminari da parte degli uomini dell’ufficio circondariale marittimo di agropoli , guidati dal tenente di  vascello  rosario florio , si sono formalmente concluse le indagini a carico dei titolari di un frantoio ubicato in località Perdifumo.

Le indagini , svolte sotto il coordinamento della procura della repubblica di vallo della lucania, partirono allorquando venne segnalata una colorazione anomala dei corsi d’acqua  della città di agropoli ed in special modo nel momento in cui aveva inizio la campagna olearia da parte dei locali frantoi. L’attività investigativa ha consentito  di accertare che i titolari di un noto frantoio della zona non ottemperavano alle prescrizioni legislative e regolamentari, comunitarie e nazionali, in materia di smaltimento dei reflui derivanti dalla produzione olearia ed, al contrario, in spregio a precisi obblighi di legge, procedevano all’immissione nell’ambiente circostante dei reflui organici prodotti, con gravi ripercussioni sull’ecosistema circostante che risultava fortemente detriorato. Nel caso accertato dai militari della guardia costiera lo spandimento incontrollato delle acque reflue si verificava allorquando le intense precipiatazioni determinavano un ruscellamento delle acque provenienti dall’attivita’ del frantoio che andava ad alimentare gli adiacenti corsi d’acqua e quindi inevitabilmente e coseguentemente le acque del mare. L’attività di polizia giudiziaria è stata resa particolarmente proibitiva, innanzitutto, dalla collocazione fisica e geografica del frantoio, ubicato in una zona difficilmente  accessibile dall’uomo ed, inoltre, dai tempi e dalle modalità con cui venivano compiute le azioni criminose, solitamente di notte e con condizioni meteorologiche particolarmente proibitive, in maniera tale da rendere difficilmente riconoscibile l’attività illecita posta in essere. Nei prossimi giorni continuerà l’attività ispettiva da parte degli uomini della guardia costiera al fine contrastare condotte contra legem eventualmente poste in essere a danno dell’ambiente e dell’ecosistema marino.  

 

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