Cultura

Paestum, "Festival delle favole matematiche"

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Nell'ambito degli eventi organizzati dal Forum universale delle culture, si terrà a Paestum dal 15 al 17 di maggio il Festival delle favole matematiche: un ciclo di incontri e conferenze incentrati sui numeri e sulle favole, all'interno dell'Area Archeologica di Paestum. Tutti gli eventi saranno ad ingresso gratuito.Nei tre giorni di eventi, per le scuole si terranno tre conferenze giornaliere: alle 10:00 "L'universo dà i numeri" con Lara Albanese; alle 11:00 "Mai più paura della matematica" con Giovanni Filocamo; alle 12:00 "La magia dei numeri" con Mariano Tomatis. 

Appuntamenti anche per i più grandi:
 
Giovedì 15
  • 18.00: inaugurazione e a seguire "In viaggio a Flatlandia" con David Riondino, Piergiorgio Odifreddi e Marco Remondini;
  • 20.00: "Se la letteratura si perde nelle vertigini della matematica" con Claudio Bartocci;
  • 22.00: lettura di e con Paolo Gordano "L'ultima notte" di Evariste Galois e musica dei Piu.

Venerdì 16

  • 18.00: "L'animo poetico del matematico" Michael Atiyah intervistato da Piergiorgio Odifreddi;
  • 20.00: "Il fascino della matematica: essere un numero" con Alberto Conte;
  • 22.00: "Alice matematica" di Piergiorgio Odifreddi e Daviod Riondino.con l'orchestra della Scuola Media Calvino I.C. Tomamseo

Sabato 17

  • 18.00: "La realtà non è come ci appare" con Carlo Rovelli;
  • 20.00: "La matematica degli Dei" con Paolo Zellini
  • 22.00: "Epta" concerto di Nicola Piovani.

dal sito ufficiale del maestro Piovani:

Epta è una suite orchestrale per sette musicisti che eseguono un ciclo di sette movimenti, scanditi da sette interventi di voci registrate che recitano frammenti di varia derivazione ispirati al numero sette, al suo fascino nella tradizione poetica, mitologica, biblica e nella matematica antica e contemporanea. DaiSette contro Tebe di cui ci narra Eschilo, alla danza dei sette veli di cui ci narra, fra gli altri, Oscar Wilde; dal Settimo sigillodi Bergman a Shakespeare, a Carducci. Ognuno dei sette brani ha uno strumento principale che, da prim’attore, dialoga con gli altri sei. 
“La seduzione del numero sette ha per me qualcosa di indefinibile, comunque poco legato alle implicazioni cabalistiche, o esoteriche, o paramistiche con le quali ho poca frequentazione e confidenza. Il sentimento dominante di questa piccola suite nasce dalle peculiarità strettamente matematiche del numero sette, nelle quali mi ha guidato l’eccellente maestro Odifreddi, coniugate con la avvincente maestà delle Sette porte di Tebe, i sette eroi che le difendono e i sette che le attaccano – anch’essi eroi -, con lo Shakespeare del Come vi garba; e con l’incanto che subivo nella mia adolescenza per i versi di Giosuè Carducci nel sottofinale di Davanti a San Guido. Passando per ilSettimo Sigillo di Bergman, il papiro di Rhind e i Sette veli di Salomè. Non c’è molto ordine logico, e men che mai filologico, nel sottotesto questa composizione. C’è semmai la ricerca-dediderio di mettere in ordine sul pentagramma una passione caotica e irrisolvibile, quella passione che si agita ogni volta che cerchiamo di guardare più in là di quel che ci è dato vedere e capire, come Sant’Agostino in riva al mare.”

 

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