Non si placano le polemiche per la possibile chiusura dell'ospedale civile. Questa volta ad alzare la voce è il Pdl agropolese che non risparmia dure critiche alla classe dirigente del partito e soprattutto al Governatore Caldoro, fin ora «sordo agli appelli lanciati del territorio». «Soltanto la politica può risolvere il problema ospedale - spiega Emilio Malandrino, consigliere alla sanità dell'ex presidente della Provincia Cirielli - ma fin ora, nonostante le nostre richieste e quelle dei sindaci, Caldoro non ha voluto riceverci». Un atteggiamento, secondo Gianluigi Giuliano, ex consigliere comunale «inaccettabile». «Sappiamo che le colpe del decreto 49 non sono sue - spiega - ma lui ha la testardaggine di non voler ascoltare i rappresentanti del popolo e ciò è scorretto». Di qui l'invito di Malandrino ai sindaci del comprensorio affinché «si presentino al prossimo consiglio regionale con la fascia tricolore e pretendano un appuntamento con il presidente della Regione». Se anche questa iniziativa dovesse risultare inutile per intavolare ad un dialogo, il partito non esclude forme eclatanti di protesta. «Siamo pronti ad occupare insieme ai cittadini i binari della ferrovia - spiega l'ex sindaco di An Bruno Mautone - il territorio sta subendo una vera è propria truffa. Squillante e Pagano sono dei burocrati, dei meri esecutori, che non usano la diligenza nel compiere le loro scelte. Inoltre fa ridere che i provvedimenti che riguardano la sanità vengano firmati proprio da chi guadagna migliaia di euro all'anno, fondi che dal punto di vista organizzativo potrebbero essere risparmiati e destinati alla vera sanità». Infine dall'ex primo cittadino un attacco a Cirielli reo di «aver fatto un gravissimo errore ad affidare l'incarico di manager Asl a Squillante» e a Caldoro «che si conferma un polito ottuso se non riceve i sindaci».