“ Non mi stancherò di dire che la chiusura dell’Ospedale Civile di Agropoli è stato un atto politico, non accompagnato da considerazioni di fatto che potessero portare ad una tale soluzione. I numerevoli tentativi avanzati da me e da altri pochi colleghi e le proposte che avevamo prospettato a chi aveva l’autorità di prendere le opportune decisioni, si sono risolte in vane pretese, a cui spesso non è seguita nemmeno una risposta". Lo dice l'onorevole del PD Sabrina Capozzolo che aggiunge: "L’ospedale di Agropoli è stato vittima del collasso della politica che sta invadendo prepotentemente tutto lo scenario italiano. Da parlamentare, a dispetto di quello che la gente è propensa a credere, ho incontrato più confini che orizzonti verso cui dirigersi. Paradossalmente lo Stato non può intervenire in materia sanitaria sulle scelte regionali. Il presidente della Regione si è mostrato sordo ad ogni richiesta di chiarimento, così come sono ancora in attesa di ricevere una risposta all’interrogazione parlamentare che avevo presentato lo scorso giugno per chiedere all’ex ministro della Salute Lorenzin di esprimere una sua valutazione sull’operato di un esponente politico appartenente alla propria corrente politica. Le conseguenze di questo operato si potranno osservare e giudicare nei prossimi mesi, quando sarà evidente la carenza sanitaria, con evidente compromissione del diritto alla salute. Se questa è l’evidenza con la quale dobbiamo convivere, posso solo augurarmi che questo insano modo di fare politica possa costruire qualcosa di buono nello stesso poco tempo che impiega per distruggere ciò che di buono era rimasto".