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Ospedale di Agropoli, intervista ad Antonio Squillante

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Stop ai ricoveri e soppressione del pronto soccorso all’ospedale di Agropoli. Il direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, dopo la bocciatura del Tar del ricorso presentato dal Comune di Agropoli contro la riconversione della struttura sanitaria, avvia il piano per la creazione di una nuova rete di assistenza alternativa, che prevede l’attivazione immediata di un presidio Psaut per garantire l’emergenza territoriale.Direttore quale sarà la prima azione che metterà in atto per la creazione di una nuova rete di assistenza alternativa alla chiusura del pronto soccorso?
“Prima di tutto provvederò a disattivare gli accessi in emergenza del servizio 118 provenienti dall’area di Capaccio Paestum verso l’ospedale di Agropoli, che saranno dirottati presso le strutture di Eboli e Battipaglia. Per le aree di Agropoli e Castellabate le ambulanze potranno recarsi al pronto soccorso ma solo per un primo intervento. Nel caso di ricoveri i pazienti saranno trasferiti presso l’ospedale di Vallo della Lucania”.

Quali saranno i tempi per l’attivazione del presidio Psaut?
“Conto in pochi giorni di attivare il piano alternativo. Già dalla prossima settimana il Psaut potrebbe essere operativo. Per l’individuazione del personale procederò con un avviso pubblico in modo che chi vorrà effettuare il servizio presso il Psaut potrà decidere in piena libertà, rispettando coloro che magari desiderano essere trasferiti presso un altro ospedale. E’ chiaro che impegneremo il personale proveniente dal pronto soccorso. Appena abbiamo l’elenco delle disponibilità selezioneremo il personale con più esperienza. In totale saranno impiegati sei medici e 12 infermieri”.

Come funzionerà il Psaut?
“ Ad Agropoli saranno attive tre postazioni di emergenza 118, di cui una di tipo A con ambulanza, autista soccorritore e medico specialista in anestesia e rianimazione; una di tipo Bm con ambulanza, autista soccorritore e medico di emergenza; una di tipo B con ambulanza ed autista soccorritore. Le postazioni di emergenza garantiranno la necessaria sicurezza. L’ospedale di Agropoli già ora rappresentava un punto di trasferimento”.

Un ospedale, aperto dopo 30 anni, partito male e finito peggio
“ E’ una struttura che così come era adesso non poteva continuare ad esistere. L’errore è stato fatto nel passato, era un presidio che galleggiava e che, da un momento all’altro poteva affondare. Bisognava dotarlo di risorse umane ed attività ma, in questi anni, non è stato fatto. La struttura non ha i mezzi per sopravvivere”.

Le istituzioni locali e cittadini non hanno intenzione di mollare. Alfieri ha chiamato a raccolta tutti i sindaci, deciso a presentare ricorso al Consiglio di Stato. Cosa risponde a chi ritiene la chiusura dell’ospedale un atto scellerato?
“ Comprendo la preoccupazione del sindaco. D’altronde svolge il suo ruolo di politico. Colgo l’occasione per rivolgere un invito a tutti affinché, si possa lavorare insieme. Il mio è un appello alla collaborazione. Questa sentenza era già scritta, ero sicuro che il Tar avrebbe dato ragione all’Asl. La settimana prossima si partirà con il nuovo piano alternativo”.

Quale sarà il destino dell’ospedale di Agropoli?
“ Nella struttura saranno concentrate tutte le attività distrettuali. Il presidio funzionerà come De Service ( assistenza ambulatoriale complessa), e come centro per malati in stato neurovegetativo e comatoso. Bisogna puntare anche sui centri di eccellenza e specialistici, l’ospedale non può essere solo pronto soccorso. L’intelligenza politica e la capacità di una buona programmazione sanitaria è anche vedere quali sono le domande più importanti per offrire servizi sempre più diversificati ed efficaci all’utenza”.

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