Nuovo colpo di scena nella vicenda relativa all'ospedale civile di Agropoli. A meno di ventiquattr'ore dalla dismissione della struttura il Consiglio di Stato ha sospeso in via cautelare il provvedimento dell'Asl Salerno di riconversione del presidio ospedaliero in Psaut. Nel merito il tribunale deciderà sull’appello presentato dal comune di Agropoli contro l'ordinanza del Tar Campania che aveva respinto il ricorso per la dismissione della struttura, il prossimo 12 luglio.
Nelle motivazioni dell’ordinanza dei giudici si evidenziano due dati importanti: che «Nella stagione balneare la viabilità nell’area cilentana vicina alla costa presenta gravi problemi a causa del grande volume di traffico e che nell'area tra Agropoli e Castellabate alla popolazione residente si aggiunge quella dei turisti, stimata in circa 850mila persone» e soprattutto che «i tempi di percorrenza per raggiungere i presidi ospedalieri di Vallo della Lucania e di Battipaglia non appaiono, ad un primo esame, verosimilmente compatibili con le esigenze degli interventi di assistenza di urgenza».
Dunque, secondo il tribunale, l'attivazione della postazione Psaut e la contestuale soppressione del pronto soccorso prevista dall’Asl Salerno in attuazione del decreto regionale 49/2010, potrebbe non essere sufficiente a garantire l’emergenza-urgenza sul territorio.
Il manager dell’Asl Salerno Antonio Squillante accetta la sentenza del tribunale e invita al dialogo per cambiare, qualora fosse sbagliato, il decreto 49: «Purtroppo - spiega - ci troviamo in un paese ingovernabile dove prima si decide che una struttura deve restare aperta e poi che deve essere chiusa. Se il decreto 49 è sbagliato si lavori insieme per cambiarlo ma è inutile andare avanti in questo clima d’incertezza che prosegue ormai da quattro mesi e che sta impegnando importanti risorse economiche e umane. Noi, comunque, ci atterremo alle disposizioni dei giudici e pertanto manterremo aperto il pronto soccorso». Il direttore generale dell'Asl unica salernitana, interviene anche in merito al mancato invio di un fax per l'attivazione di un Psaut potenziato prima che giungesse il blocco del Consiglio di Stato: «il potenziamento era stato deciso pochi giorni fa ci voleva un minimo di tempo per organizzarsi».
Da oggi, intanto, disposta l'apertura del pronto soccorso e della sala operatorio. Confermato invece lo stop dei ricoveri programmati e in day hospital non oggetto di sospensione da parte del Consiglio di Stato.