Tra circa 24 ore si conoscerà il futuro dell'ospedale civile di Agropoli. Domani il Consiglio di Stato sarà chiamato a pronunciarsi definitivamente sull'appello presentato dal comune di Agropoli contro l'ordinanza del Tar Campania che di fatto ha ritenuto lecito l'atto dell'Asl Salerno di dismissione della struttura. La sentenza del massimo tribunale amministrativo sarà definitiva e inappellabile. Non c'è il rischio di un rinvio causato dallo sciopero degli avvocati poiché la pendenza di un'ordinanza cautelare di sospensione di un provvedimento dell'Asl rende ininfluente la protesta sulla celebrazione dell'udienza il cui esito potrebbe conoscersi in tarda mattinata.
A palazzo di città c'è grande ottimismo. Già lo scorso giugno, nella prima udienza, il Consiglio di Stato sospese il provvedimento di dismissione della struttura puntando su due fattori di rischio: il numero di utenti che usufruisce del nosocomio agropolese e i tempi di percorrenza necessari per raggiungere le altri presidi ospedalieri.
Da parte sua il manager dell'Asl Squillante ha più volte auspicato la necessità di arrivare alla fine della contesa giudiziaria in tempi brevi per stabilire definitivamente se i provvedimenti attuati sono o meno legittimi, evitando quindi ulteriori cambiamenti nell'organizzazione dell'ospedale civile di Agropoli che in base al decreto regionale 49/2010 andrebbe dismesso.
Con la sentenza del Consiglio di Stato dovrebbe cessare anche l'occupazione della direzione sanitaria della struttura che dura ormai da un mese. Notte e giorni i membri del comitato civico pro ospedale, coordinati dall'avvocato Giovanni Basile e da tanti altri volontari, hanno presidiato il cuore del nosocomio raccogliendo dati e informazioni sul funzionamento della struttura. In questo periodo hanno anche provato a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema. Tra le iniziative intraprese volantinaggi, esposizioni di striscioni e giornate di visite gratuite nel centro cittadino. Non sono mancate polemiche sull'attività svolta, scarna di soluzioni pratiche per risolvere la questione ospedale ma comunque lodevole.
Tutte le speranze sono ora puntate sulla via indicata dall'amministrazione comunale agropolese: il ricorso al Consiglio di Stato. In giudizio si sono costituiti anche i comuni di Capaccio e Castellabate. Tra meno di 24 ore si conoscerà il destino di una struttura che dal giorno della sua apertura è stata sempre a rischio.