Il Comune di Castellabate, con delibera numero 60 del 21 febbraio 2011, ricorre al Tar per chiedere lannullamento, previa sospensione, del Piano attuativo dellAsl Salerno e dei relativi atti, nella parte che prevede la fuoriuscita dellospedale di Agropoli dalla rete di emergenza e la sua riconversione in centro ambulatoriale a indirizzo oncologico e in hospice, ossia struttura residenziale per cure palliative. Nei giorni scorsi, infatti, è avvenuta la pubblicazione del Piano attuativo dellAsl di Salerno che conferma lintenzione di fare uscire il presidio ospedaliero di Agropoli dalla rete dellemergenza. Il ricorso fa seguito a quello già presentato lo scorso novembre dal Comune di Castellabate, rappresentato dallavvocato Adriano Tortora, contro il decreto del commissario ad acta Stefano Caldoro per la prosecuzione del piano di rientro del settore sanitario della Regione Campania (provvedimento n. 49 del 27 settembre 2010 pubblicato sul Burc n.65 del 28 settembre), la cui udienza è stata fissata per il 6 aprile 2011. Secondo il ricorso già presentato da Castellabate, la decisione del commissario ad acta deve considerarsi formalmente nulla, illegittima, oltre che priva di una ragionevole motivazione e intrinsecamente contraddittoria. Innanzitutto, in tema di un provvedimento regionale di dismissione di un presidio ospedaliero la giurisprudenza riconosce legittimazione e interesse ad agire in capo ai Comuni sul cui territorio è situata la struttura. Nello specifico, il decreto con cui il commissario dispone lapprovazione di un nuovo piano ospedaliero regionale è nettamente difforme da quello approvato con la legge regionale 16/2008, il quale tra laltro manteneva e riconvertiva a nuove funzioni lospedale di Agropoli prevedendo anzi un maggiore numero di posti letto. «Il fatto che liter che dovrebbe portare alluscita dellospedale di Agropoli dalla rete dellemergenza stia andando avanti non ci indurrà a demordere nel mettere in atto ulteriori azioni per impedirlo afferma il sindaco Maurano perché la salute dei cittadini viene prima di tutto, ma anche perché sono prevedibili conseguenze sulleconomia turistica del territorio. E per questo che intendiamo continuare ad opporci a questa decisione e utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per impedire lesclusione dalla rete dellemergenza».