Il sindaco di Agropoli Franco Alfieri risponde alle accuse dei consiglieri di minoranza Malandrino e Pesca, che hanno definito come una buffonata lautosospensione dai partiti della maggior parte dei consiglieri comunali, di tutti gli assessori e dello stesso sindaco, in segno di protesta per la vicenda ospedale civile. «Sono le loro esternazioni e tutte le loro iniziative a sostegno dellospedale ad essere fantasiose e prive di efficacia afferma il sindaco Franco Alfieri - Le critiche di Malandrino e Pesca nascono dalla presa di coscienza della loro impotenza politica e dallincapacità ad attivare concretamente soluzioni per il territorio, come interessarsi realmente al futuro dellospedale. A differenza delle loro promesse, svanite nel nulla, è stato il sindaco di Agropoli ad avere un incontro nelle ultime ore con il presidente della Provincia di Salerno, on. Edmondo Cirielli, ottenendo rassicurazioni e garanzie che lospedale civile rimarrà nella rete dellemergenza territoriale mantenendo gli attuali livelli di offerta di servizi sanitari. Malandrino e Pesca, anche in questa occasione, hanno dimostrato la loro inconsistenza non riuscendo ad interfacciarsi nemmeno con chi politicamente li rappresenta».
Ma Alfieri ne ha anche per l'Onorevole Antonio Valiante che nei giorni scorsi, nel commentare l'autosospensione dal partito del Primo cittadino di Agropoli, ne aveva preannunciato un cambio di casacca imminente: «Non ci sarà alcun cambio di casacca - sentenzia Alfieri. Lautosospensione è un atto di protesta condiviso con i consiglieri ed assessori comunali che vuole rimarcare la delusione verso latteggiamento dei rispettivi referenti politici regionali e provinciali. Non è assolutamente preludio ad un cambio di partito e mai si è pensato ad una iniziativa del genere. Forse altri, già da qualche mese, sono stati impegnati in trattative sottobanco per futuri passaggi da un partito allaltro o in trattative trasversali, come nella questione Consac, pur di conservare poltrone in un solco di vergognoso nepotismo. Dopo 10 anni di governo in Regione, io mi vergognerei di lanciare attacchi a chicchessia. Per loro la questione non è il cambiare casacca, ma di riporla definitivamente in armadio. Il loro modo di fare politica, teso soltanto alla conservazione del potere con logiche clientelari, non solo ha messo in ginocchio la Regione Campania, ma ha compromesso il futuro e lesistenza anche dei nostri figli».