Si conoscerà oggi il destino dell’ospedale civile di Agropoli. Nella tarda mattinata presso il Tar Campania si discuterà della richiesta di sospensione del provvedimento dell’Asl Salerno di chiusura del pronto soccorso del nosocomio, presentata dal comune di Agropoli. L’udienza, inizialmente fissata per il 19 giugno, è stata anticipata a seguito di un nuovo ricorso presentato dal comune lo scorso aprile contro lo stop dei ricoveri ordinari e in day ospital disposto dal direttore generale dell’azienda sanitaria salernitana Antonio Squillante.
Il Tribunale Amministrativo avrà ora il compito di stabilire definitivamente se il provvedimento di ridimensionamento della struttura è legittimo. Nel corso della prima udienza, lo scorso 10 aprile, il tribunale rinviò la decisione in attesa che l’Asl presentasse un piano alternativo per ridisegnare l’emergenza sul territorio. Il documento, depositato dall’azienda lo scorso 31 maggio, prevede la riconversione del presidio ospedaliero in un Psaut, un punto di primo soccorso che stabilizzi i pazienti e li trasferisca poi presso i nosocomi vicini. Per assolvere a questo compito verrebbero assegnate ad Agropoli tre ambulanza. Secondo il comune, invece, la presenza di un pronto soccorso è imprescindibile per una struttura che serve un’utenza di oltre ottantamila persone, che si moltiplicano sensibilmente nel corso dell’estate. Sull’esito del ricorso l’avvocato Lorenzo Lentini, che rappresenta il comune di Agropoli, nelle scorse settimane si mostrò ottimista. “Siamo fiduciosi – disse - l'Asl dovrà dimostrare al Tar di aver individuato una rete alternativa dell'emergenza. L'ordinanza del tribunale è chiara e ci dice che non permetterà la chiusura di un pronto soccorso se l'azienda non fornirà prove concrete che riuscirà a garantire l’urgenza anche dopo la chiusura del nosocomio. Si tratta di una questione di carattere oggettivo poiché l'emergenza è un diritto che va garantito, in caso contrario non sarà possibile privare il territorio del pronto soccorso”.