Nelle prime ore della mattinata di oggi, a Vallo della Lucania, Agropoli e Casal Velino, i carabinieri del Reparto Operativo di Salerno, agl’ordini del col. Francesco Merone, e della Compagnia di Vallo della Lucania, diretta dal cap. Alessandro Starace, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, diretta dal procuratore capo Giancarlo Grippo e dal pm titolare del procedimento Valeria Palmieri, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dall’Ufficio gip del locale Tribunale nei confronti di sette persone ritenute responsabili, a vario titolo, di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata all’induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di donne italiane e straniere, in massima parte provenienti dall’est Europa o dal Sud America.
Le indagini sono state avviate nei primi giorni del mese di novembre 2012, allorquando personale della Compagnia di Vallo della Lucania soccorreva una 35enne ucraina che presentava evidenti segni di percosse e maltrattamenti e versava in stato confusionale. Le indagini dei carabinieri del Reparto Operativo sono partite dopo qualche giorno, ovvero ad avvenuta riacquisizione dell’idoneità fisica della donna, la quale, seppur con gravi reticenze e palesando chiaramente di nutrire forti timori per la propria incolumità, ha cominciato a fornire ai militari i primi elementi, dai quali, con meticoloso lavoro, si è potuto ricostruire il contesto nel quale sono maturate le violenze subite dalla donna.
La stessa sarebbe stata percossa, in particolare, da una cittadina rumena, la 30enne Ella Aron, la quale, insieme ad altre quattro ragazze non meglio identificate, intendeva costringerla a consumare un rapporto sessuale, all’interno del club-privè Malibù, in contrada Forestella, con un cliente che, a detta della donna, aveva già pagato alla Aron, vera e propria maitresse del gruppo, anticipatamente la somma di 150 euro. Da qui sono state poste in essere una serie di articolate e complesse attività, supportate da indispensabili ausili tecnici che hanno permesso di ricostruire l’organizzazione che operava all’interno del citato club Malibù, dove, oltre al ruolo di vertice della menzionata Aron, spiccavano le figure del convivente Fabio Citro, 37enne del posto, del 39enne Luciano Aliberti, con piccoli precedenti per truffa, con la collaborazione del 71enne Mario Citro, padre di Fabio, il quale risulta essere il titolare del contratto di affitto del locale che figura come affiliato al Centro Sportivo Educativo Nazionale, ma la cui reale destinazione è risultata essere completamente diversa.
Le indagini hanno consentito di appurare, in primo luogo, che il club era la sede ove i gestori favorivano, lucrando, gli incontri, soprattutto nei tre privè realizzati al suo interno, dei clienti con le ragazze le quali avevano il compito di indurre l’avventore a “farsi offrire da bere” percependo poi una percentuale su ogni consumazione per poi, eventualmente, essere disponibili ad ulteriori e più ardite richieste, ovviamente a tariffazione maggiorata. La necessità di dover essere “sempre competitivi” in tale mercato, in particolare con la frequente rotazione delle ragazze tra diversi locali o con il reclutamento continuo di donne, che venivano fatte giungere in zona spesso in treno sia alla stazione di Battipaglia che di Vallo Scalo, ha fatto emergere ulteriori figure entrate a pieno titolo nelle dinamiche criminose dell’associazione per delinquere, in particolare legate ad un secondo club privè, l’Exclusive Disco Club di Stella Cilento, dove il ruolo di “dominus” è ricoperto dal titolare Eugenio Russo, 44enne di Agropoli, che si avvaleva della collaborazione di Aldo Giordano, 60enne di Casal Velino, il quale procacciava contatti tra i gestori dei locali e le potenziali “lavoratrici”, nonché di Pasquale De Stefano, 35enne anch’egli di Casal Velino, che invece aveva il compito di accompagnare materialmente le ragazze nei tragitti tra la stazione e le case, di volta in volta individuate per il loro soggiorno nonché presso i posti di lavoro, praticamente un “addetto alla logistica”. Per Luciano Aliberti, Aldo Giordano ed Eugenio Russo, si sono aperte le porte della locale casa circondariale, mentre per Ella Aron, Mario Citro e Pasquale De Stefano, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Per Fabio Citro, invece, è stata disposta la sospensiva della misura cautelare in carcere a causa di gravi condizioni di salute. È stata altresì data esecuzione al sequestro dei due club dove sono state accertate le condotte criminose.