Il comune di Omignano si oppone al provvedimento di chiusura dell'ufficio postale. Lunedì scorso il sindaco, Emanuele Giancarlo Malatesta, ha inviato una missiva ai vertici di Poste Italiane, contestando una decisione, "peraltro assunto unilateralmente e senza alcuna consultazione". Di qui la diffida a "procedere alla preannunciata chiusura dell'ufficio postale di Omignano trattandosi di provvedimento altamente lesivo dei diritti dei cittadini di questo e di altri Comuni, assunto in palese violazione del decreto Scajola, della delibera dell'AGCOM, dei parametri in essi stabiliti e delle direttive imposte dall'Autorità di regolamentazione di settore (AGCOM) più volte ribadite anche nel rigetto di precedenti provvedimenti analoghi".
Diverse le ragioni a sostegno della contestazione del provvedimento: "Il servizio postale riguarda un servizio sociale universale di primaria importanza per l'intero territorio nazionale e soprattutto per le zone montane e svantaggiate ed in più in area Parco Nazionale; l'ufficio interessato dal provvedimento in oggetto è l'unico presidio presente nel territorio del Comune di Omignano (comune con popolazione residente superiore ai 1.600 abitanti) per cui non è possibile effettuarne la soppressione; l'ufficio in oggetto è già stato sottoposto alla riduzione di orario (provvedimento anch'esso di dubbia legittimità ) per cui lo stesso resta aperto per soli tre giorni alla settimana; il Comune di Omignano risulta essere comune rurale con problemi complessivi di sviluppo (fonte MIPAAF) e totalmente montano, sito in zona marginale e remota, e all'interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo del Diano ed Alburni; le condizioni dei trasporti pubblici non consentono lo spostamento degli utenti, situazione aggravata anche dalla viabilità in condizioni disastrose; Omignano Capoluogo,ove è ubicato l'ufficio in oggetto, è privo di sportelli bancari e la popolazione residente è composta prevalentemente da persone anziane e da persone che vivono in un grave disagio socio-economico; Questo Comune ha, di recente, anche adeguato i servizi in funzione della presenza dell'ufficio postale prevedendo anche la installazione, a brevissimo, di un sistema di videosorveglianza a copertura anche dell'Ufficio in oggetto; appare contestabile anche la pretestuosa motivazione del non raggiungimento delle condizioni di equilibrio economico in quanto l'affluenza nei tre giorni di apertura è notevole, soprattutto se rapportata alle già ridotte spese di esercizio e all'impegno di personale ridotto ad una sola unità per tre giorni settimanali e quindi per complessive 18 ore settimanali; Sull'ufficio in oggetto convergono tutte le attività postali istituzionali di tutti gli uffici comunali nonché quelle dell'Unione dei Comuni Valle dell'Alento composta da ben 10 Comuni la cui sede amministrativa è allocata presso il Comune di Omignano".
Di qui la diffida del sindaco Malatesta e la richiesta di "esplicitare con chiarezza le motivazioni alla base del provvedimento di chiusura dell'ufficio".
Polemiche sul caso poste anche da Gioi. “Ci risiamo - dice il sindaco Salati - Le Poste Italiane ritornano alla carica rideterminando la chiusura degli Uffici postali nei piccoli paesi del Cilento calpestando di fatto il diritto all’apertura acquisito dalle amministrazioni locali perché sancito dal Consiglio di Stato nella querelle per lo stesso motivo di qualche tempo non molto lontano”,
"Si sarebbe dovuto avviare da parte dell’Ente Poste – continua il primo cittadino - finalmente una serena concertazione con le Amministrazioni per poter rendere il servizio esistente nelle piccole comunità più efficace ed efficiente a favore delle popolazioni amministrate, composte in maggioranza da anziani, che vedono nelle poste da sempre un riferimento contabile insostituibile, anche alla luce delle distanze e dell’estrema precarietà delle comunicazioni viarie”.
“Invece, la tegola della richiusura per cui è necessario ricominciare a lottare per la riconferma del diritto acquisito. La lotta - conclude Salati - mi vede pronto come sempre, ad affiancare chi già ha predisposto la strategia nelle prime ore del nuovo provvedimento dell’Ente Poste. Ritengo, altresì, che è giunto il momento di unire le forze anche per far passare il principio che nei piccoli paesi dell’area Parco debbano essere mantenuti in vita sempre i servizi essenziali e tra questi ovviamente gli Uffici Postali”.