Politica

Nuova regione in Provincia di Salerno. La Corte Costituzionale dice no


“La sentenza della Corte Costituzionale, di fatto, abroga l’articolo 132 della Costituzione italiana”. Si è espresso così il presidente della provincia di Salerno, on. Edmondo Cirielli, in merito alla sentenza della Consulta che ha dichiarato non fondata la questione della legittimità costituzionale relativa alla procedura per l’indizione del referendum per la nascita della Regione del Principato di Salerno. “Tale articolo della Costituzione – continua Cirielli - sancisce la possibilità per i territori superiori ad un milione di abitanti, che ne facciano richiesta, di staccarsi da una Regione per costituirne una nuova. Abbiamo seguito l’iter richiesto, raccogliendo le delibere dei consigli comunali rappresentativi di un terzo del nostro territorio. Chiedere di affrontare la questione anche alle altre province della Campania, o ancora peggio di chiamare le popolazioni di quei territori ad esprimersi per il referendum è profondamente ingiusto perché lede il nostro diritto all’autogoverno, e poiché la Provincia di Salerno pesa solo un quinto dell’intera popolazione campana non potremo mai ottenere la richiesta di un terzo. Se anche fosse possibile, come potremmo pensare che il resto della Campania si recherebbe alle urne? Si renderebbe, di fatto, impossibile il raggiungimento del quorum”.

 “Per questi motivi – prosegue il Presidente della Provincia - è una sentenza paradossale che sottopone la volontà dei salernitani a quella del resto della Campania, tradendo la lettera e lo spirito della Costituzione. La nostra istanza è di sovranità, non di natura amministrativa. Chiediamo di promulgare leggi per il nostro territorio e di gestire le risorse economiche provenienti dalle tasse per la crescita e lo sviluppo della nostra comunità territoriale”.

“Per questo – conclude Cirielli – ricorreremo alla Corte di Giustizia dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo e faremo appello all’articolo 1 della Carta delle Nazioni Unite che sancisce il diritto all’autodeterminazione”.

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