Domenica scorsa, 26 Maggio, è la data in cui per questo 2013 il Santuario del Monte Gelbison ha ufficializzato la sua riapertura per la stagione estiva. L'origine del santuario posto sulla sommità del Monte Gelbison, vanta una storia plurisecolare. E la sacralità attribuita a questa vetta credo sia databile addirittura in tempi anteriori, essendo secondo tradizioni e leggende, già delineata in antichità come luogo sacro e quindi preposto al culto. Prima di svelare come avviene il rituale dell'apertura, è utile tracciare, seppur in maniera molto superficiale, la storia della sua esistenza, pur essendo essa ben nota e già più volte trattata in passata da chi di dovere. Il crinale della montagna si staglia ai confine del cielo e si presenta nella sua maestosità già allo sguardo lontano di chi vi si accinge ad arrivare. Monte Gelbison è la dicitura che appare sulle carte geografiche, ormai appellativo associato a Monte Sacro e di conseguenza il nome del Santuario è stato accostato all'appellativo della montagna: Madonna del Monte Gelbison, Madonna del Sacro Monte ed anche Madonna di Novi Velia, per via dell'ultima località che si incontra prima di avviarsi verso l'ascesa. È documentabile almeno fin dai primi secoli successivi all'anno 1000 l'esistenza del complesso mariano sul Monte Gelbison e la sua reale origine, come già detto, credo vada allocata in data anteriore. È forse opera dei benedettini la prima struttura cristiana qui presente; ciò però non esclude più antichi edifici dedicati al culto presumibilmente per mano di antichi popoli. Nel corso della storia, l'evolversi delle architetture di questo avamposto sacro, hanno subito rifacimenti e abbellimenti, mostrandoci oggi il frutto di intenso e laborioso lavoro, che ha scavalcato le insidie del tempo, sfidato gli agenti atmosferici che caratterizzano l'alta quota e ci ha trasmesso l'essenza di un luogo da sempre caro alle genti locali. Meta di pellegrinaggi dal maggio all'ottobre, di genti provenienti dal circondario e dalle vicine località lucane e calabre, si rivela al visitatore con la solenne celebrazione, che avviene l'ultima domenica di Maggio, in cui l'effige viene riscoperta e donata alla devozione del popolo. Il lungo via vai si protrae fino alla seconda domenica di Ottobre, giorno designato per la chiusura del santuario che riaprirà le sue porte nella primavera dell'anno successivo.