Attualita'

Lettera aperta: sono un uomo di mare


Sono un uomo di mare, nato e cresciuto nel porto di Agropoli, con alle spalle tutti gli insegnamenti di mio padre, Pasquale Mazzillo (detto “Zeca Zeca”), dedicatosi con amore, passione e onesta’ allo sviluppo turistico del nostro porto, accogliendo con umanita’ tutti coloro che sbarcavano, e tra le innumerovoli cose ha contribuito alle ricerche subacquee e al recupero di reperti come sub appartenente al gruppo archeologico. Con questa lettera, indignata e soprattutto di protesta, desidero mettere in risalto la mia storia di ingiustizia, per sottolineare che il mio caso non e’ altro che lo specchio dell’Italia di oggi, dove va avanti naturalmente chi ha la giusta “spinta”; un uomo perbene e competente che viene discriminato dal politico di turno che, non solo e’ stato indagato per peculato, ma che risulta anche incompetente in materia di gestione della struttura portuale. Per molti anni ho lavorato al porto ed anche per il comune sempre con impegno e con tutta la mia esperienza e conoscenza. All’improvviso pero’ mi sono ritrovato “fuori”, senza il mio lavoro (la mia vita), perche’ forse, ad un certo punto davo solo fastidio in quanto non seguivo la loro strada e poi, da buon cittadino non omertoso, come vengono spesso definiti gli uomini del sud, ho fatto anche un esposto alla procura segnalando la gestione anomala e non adeguata per chi svolgeva i lavori. Sicuramente era piu’ “conveniente” che la cooperativa che gestiva i pontili fosse di un “amico”, in modo tale che era sempre la stessa persona a decidere chi potesse lavorare e chi no! E devo dare atto alla procura, che tra le tante cose importanti da fare, ha prestato attenzione alla cosa segnalandola alla capitaneria affinche’ si occupasse di cio’ che stava accadendo. Quello che e’ successo dopo, ha dato ragione alla mia denuncia, ma tanto le cose tacitamente continuano. E qui finisce l’istituzione e inizia l’uomo, perche’ con tutti gli abusi e contraddizioni che si commettono da venti anni al porto, si colpisce chi non ha alle spalle qualcuno che possa “proteggerlo”. E ancora una volta denuncio le istituzioni, che poi sono fatte di uomini; di quegli uomini che si corrompono facilmente! Allo stesso modo pero’, faccio un plauso a tutti gli equipaggi del circo mare di Agropoli che rischiano la loro vita ogni giorno per salvare quella degli altri. io posso dire fieramente di avere la coscienza a posto e chi mi conosce puo’ testimoniare la mia serieta’ nel lavoro. a tutt’oggi, dopo comunque quattro anni che continuo a prestare la mia esperienza per il comune in modo totalmente gratuito, non capisco perche’, pur sapendo delle mie competenze e professionalita’ non possa lavorare ufficialmente. Quasi certamente ora con questa lettera non lavorero’ piu’, ma io restero’ comunque ligio al dovere. Nel mio caso, ad esempio, io sono stato definito “delinquente” forse perche’ non ho da offrire orologi o posti barca, non possiedo farmacie o centri benessere, non sono un medico importante o un grosso imprenditore? Si sono solo un umile ormeggiatore! Pero’, in Italia funziona cosi’, se professionisti o appartenenti alle forze dell’ordine o chiunque si vendono i posti barca va tutto bene, e’ lecito, ma se lo faccio io che e l’unico lavoro vengo denominato “delinquente”. Io sono sempre stato ormeggiatore come mio padre, solo, che a differenza di queste persone perbene che hanno i pontili noi lo facevamo con passione e onesta’. Ma la cosa piu’ deplorevole e’ che ci si accanisce contro un cittadino agropolese che ha pensato e pensa, nel suo piccolo, al bene del porto, a coordinare nel migliore dei modi tutti i servizi legati alle gestione dei pontili.  Penso ci si dovrebbe preoccupare di piu’ di chi gestisce realmente il porto, se ha la giusta esperienza e competenza che possano portare ad un vero sviluppo turistico e commerciale che, io ho sempre sostenuto, in quanto abbiamo una “fiat” al centro del paese, perche’ nel porto turistico, come lo definiscono i politici, potrebbero trovare lavoro centinaia di persone, e non come oggi in cui ne lavorano veramente molte molte poche, e si potrebbe verificare molto facilmente se le istituzioni funzionassero; e queste non sono chiacchiere, ma potrei dimostrarlo! Tutto e’ lasciato a se stesso, si sperpera denaro pubblico, ognuno si gestisce da solo…e quello che dovrebbe essere la nostra principale fonte di turismo e di economia sta diventando un posto come altri, se non l’ultimo, e sta andando letteralmente in malora! Fino ad oggi, non sono stato ne’ un delinquente ne’ un violento, ma per ottenere “giustizia” bisogna diventarlo? Io mi chiedo, se anche persone ritenute tranquille, si fanno poi “giustizia” da soli dove andra’ a finire l’Italia? 


Agropoli 08/07/2012 

Angelo Michele Mazzillo (detto Michelangelo)

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