Attualita'

Laureana: prosegue la protesta dei lavoratori forestali


I lavoratori forestali dipendenti della comunità montana Alento Montestella protestano ancora sui tetti di Palazzo Cagnano, sede dell’ Ente. Lottano per il lavoro, perché la giunta regionale , con provvedimento del 29 febbraio 2011 ha tagliato i fondi alle comunità Montane del 20%, e gli effetti si stanno avvertendo a catena in tutta la regione con i provvedimenti di sospensione dei lavori e licenziamento dei lavoratori , in alcuni enti sono i precari a vedersi ridurre le giornate, da 151 a 80, in altri come l’ Alento ed il Calore Salernitano sono addirittura i fissi ad essere licenziati. “La lotta dei lavoratori dell’ Alento – evidenzia il segretario provinciale Snaf Gianni De Marco - ha rotto una contraddizione e squarciato un muro di omertà: la contraddizione era la favola raccontata da qualche sindacato compiacente che nonostante il taglio delle risorse gli enti potessero provvedere ai lavori sino al 31 dicembre e che il tutto potesse essere risolto con la approvazione imminente di una nuova legge di settore, o magari co il commissariamento degli enti, tutti infedeli al nuovo corso politico regionale. La omertà squarciata è data dalla presa di coscienza dei lavoratori che, essendo assunti da un ente pubblico, sono pubblici dipendenti, pertanto va rivisto il loro stato giuridico, le tutele e lo stesso sistema contrattuale va armonizzato, unificato, parificato con quello dei dipendeni pubblici, pertanto non possono essere trattati come questuanti straccioni. Se la Giunta Regionale si consente di fare e disfare, giocando sulle loro vite è anche perché sono dentro gli enti pubblici e fuori dal sistema giuridico dei pubblici dipendenti. Quindi non solo un problema di risorse ma anche di armonizzazione delle risorse e delle tutele. E’ incostituzionale una siffatta disparità di trattamento! I lavoratori dell’ Alento non scenderanno dai tetti se non verrà assicurata la continuità di impiego”. Il presidente dell’ Ente, Emanuele Malatesta, ha scritto in queste ore all’ onorevole Caldoro chiedendo un incontro, anche telefonico, i sindaci si succedono presso la sede dell’ ente per sollecitare una soluzione che non stà nelle possibilità degli amministratori, l’ Uncem Regionale è attiva e sollecitata dalle emergenze che si succedono, infatti son sospesi i precari del Bussento-Lambro e Mingardo, dell’ Alto e Medio Sele, degli Alburni. Martedi, probabilmente ci sarà un ulteriore incontro a Napoli con le Delegazioni sindacali, ma “quello che urge è che la protesta si allarghi su tutte le sedi in difficoltà, e questo attiene ai lavoratori, e che sia proclamato subito lo sciopero delle zone interne contro le politiche della regione e questo attiene alle organizzazioni sindacali”.

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