Dopo il referendum che ha permesso di affiancare al nome Capaccio quello della località archeolgica di Paestum, il consigliere regionale Antonio Valiante interviene nuovamente con una proposta destinata a far discutere: rendere Paestum un comune autonomo. La richiesta, già respinta dal sindaco Voza, è arrivata ieri sul tavolo del Presidente della I^ Commissione Permanente Affari Istituzionali del Consiglio regionale della Campania, Angelo Marino, al Governatore Caldoro e al Ministro per i Beni Culturali Franceschini.
Questo il testo della missiva:
“Illustre Presidente, purtroppo motivi di salute mi impediscono di poter essere presente giovedì 13 p.v. in Commissione per poter partecipare in particolare alla discussione relativa alle modifiche richieste sul Comune di Capaccio ed alla mia stessa proposta relativa ai cambi di nome. Ti confermo comunque la mia ferma opinione che non si possa far diventare Paestum, località UNESCO riconosciuta da secoli a livello mondiale e su cui hanno scritto uomini di cultura e di arte e verso cui è rivolto un costante interesse turistico e culturale, un attributo del pur rispettabilissimo e stimabilissimo capoluogo Capaccio. Ritengo che la Regione non possa, dopo che un primo Referendum ha raccolto soltanto il 31% del voto popolare, far passare passivamente senza adeguate e puntuali valutazioni una questione di tale rilievo. Se qualche interesse locale o qualche visione asfittica maturata in loco ritiene di appuntarsi una medaglia sul petto a spese di valutazioni che all’esterno possono essere gravemente lesive per l’interesse complessivo dell’intero territorio campano, questo non può essere assolutamente consentito. La Regione, il Ministero e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, che leggono per conoscenza, credo debbano esprimere una loro convinta opinione in proposito ed eventualmente intervenire perché non si compia tale scempio. La mia proposta relativa invece alla istituzione di un comune autonomo per Paestum può essere anche accantonata se si pensa o si ridiscute la proposta precedente, in quanto la mia aveva, ed ha, l’intento di evitare l’assunzione di decisioni riduttive nei confronti di Paestum. Sono certo, caro Presidente, che tu e l’intera Commissione vogliate evitare un atto di questo tipo ritenendo che si faccia ricorso a valutazioni culturali e storiche che non possono assolutamente essere disattese. Se fosse possibile, ti chiederei sommessamente di poter rinviare la decisione finale ad altra seduta per poter consentire, anche allo scrivente, di poter partecipare alla discussione ed alla decisione, fermo restando il totale rispetto per le decisioni che la Commissione stessa vorrà assumere."