La modernità non ha intaccato del tutto le antiche usanze che hanno caratterizzato la quotidianità dei cilentani, non solo nell'accezione più tipica delle tradizioni simboliche e culturali ma anche in quelle materiali e in questo caso in quelle gastronomiche. La tavola imbandita è stato l'appuntamento irrinunciabile della famiglia cilentana in occasione delle festività comandate, risvegliate in modo acceso a Natale. Anche i contadini, quelli meno agiati, in occasione del Natale fermavano il loro duro lavoro, scandito da rigidi ritmi talvolta massacranti e poco remunerativi, che venivano compensati con i frutti della terra, i quali nella stagione fredda risultavano spesso scarni. Tuttavia, ciò non ha frenato l'appropriarsi della propria identità e non è stato da ostacolo a garantirsi una dignità che ha sempre caratterizzato questo popolo. L'accostamento di antichi rituali ad usanze e tradizioni non ha risparmiato nemmeno la gastronomia: “pastorelle” o “pasticelle” e ancora “castegnelle” e “mbuttitelle” sono alcuni degli idiomi dati al dolce tipico per eccellenza del Natale cilentano. Un preparato ottenuto con le castagne che riecheggia nel palato a fine pasto durante l'intero arco delle festività natalizie. La miriade di nomi che identifica questo dolce, è testimone di un travagliato passato e sfuma nel territorio da un posto all'altro. Ogni paese ha le sue varianti nella preparazione, facendo permanere come ingrediente principe le castagne, il frutto autunnale assai diffuso nella zona, special modo quella più interna ed impervia. Già dall'ottobre una parte del raccolto veniva essiccato per preservarne la genuinità e riposava nelle dispense per essere poi utilizzato nelle preparazioni culinarie delle festività. Ancora sopravvive, credo più fortemente nelle zone rurali e negli agglomerati più piccoli o di vicinato, la memoria delle “lucerne”, l'ennesimo appellativo con cui le “castagnelle” venivano etichettate. E la “lucerna” non poteva che essere un chiaro riferimento al fuoco e alla luce, che riconduce inevitabilmente ad uno dei simboli più classici del Natale. È dunque anche la gastronomia indiscussa testimone delle memorie del passato, ancorate ad una simbologia d'altri tempi, tanto antica quanto attuale...