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Il Cilento si ribella al sindaco di Salerno Vincenzo De Luca

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La proteste di Aloia e Vairo

Il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ha fatto ricorso al Tar contro una delibera della regione Campania a firma del governatore Caldoro che accellera l'elargizione di 300milioni di euro di fondi europei ,prettamente per comuni piccoli che non superino i 50mila abitanti (quindi escludendo Salerno e tanti altri). Il rischio concreto è che De Luca intralci questa delibera che aveva proprio lo scopo di accellerare l'uso di fondi europei e ciò penalizzerebbe il Cilento che si sta ribellando alla sua decisione.Il Sindaco Antonio Aloia di Vallo della Lucania ha espresso il suo rammarico per  il ricorso al TAR del primo cittadino di Salerno.

“Con grande stupore – esordisce Aloia – prendo conoscenza del ricorso presentato dal Sindaco di Salerno contro la Giunta Regionale per l’annullamento – previa sospensione – del bando per l’accelerazione della spesa dei fondi strutturali – Por/Fesr 2007/2013 – pubblicato lo scorso dicembre 2013, relativo a finanziamenti per opere già cantierabili, ma riservati solo ai comuni sino a 50 mila abitanti.

Tale bando, come è noto, prevede il seguente criterio di riparto: Comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti: 40% della programmazione; Comuni con popolazione compresa tra 10.000 e 30.000: 40% della programmazione; Comuni con popolazione compresa tra 30.000 e 50.000: 20% della programmazione.

Tale criterio è stato utilizzato dalla Regione Campania per offrire un reale sostegno economico alle realtà più povere e penalizzate nel contesto regionale, e poter così assicurare uno sviluppo più armonico del territorio.

Il Comune di Salerno ritiene l’avviso pubblico per l’accelerazione della spesa lesivo per i Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti poiché ne esclude la partecipazione. È giusto ricordare che tali Comuni hanno beneficiato nel corso degli anni di altre fonti di finanziamento, ed in via esclusiva di uno specifico programma di finanziamenti denominato “PIU’ EUROPA”.

L’azione deplorevole messa in campo dal Sindaco di Salerno rischia di bloccare importanti investimenti per le aree interne e dimostra la sua scarsissima sensibilità istituzionale. E pensare che è stato, anche se per poco tempo, per fortuna, sottosegretario nel Governo Letta. Il suo è un atto di grande scorrettezza nei confronti dei tanti piccoli comuni che stanno patendo in maniera drammatica gli effetti della difficilissima crisi economica che stiamo attraversando. Denota la poca considerazione che ha nei confronti di tanti piccoli e medi comuni del Regione Campania che, in tempi rapidi, potrebbero beneficiare dei fondi europei per un rilancio dell’economia locale e dei livelli occupazionali.

Non c’è da meravigliarsi, visto che in questi anni abbiamo costantemente assistito ad un’azione da parte del Sindaco De Luca, concentrata unicamente a realizzare quello che potremmo definire il suo Salernocentrismo. In questi anni non abbiamo mai assistito ad un intervento di De Luca a sostegno delle aree interne della provincia di Salerno, malgrado sia stato candidato alla Presidenza della Regione Campania ed aspira ad esserlo nuovamente.

Tale azione legale rischia concretamente di rallentare le procedure inerenti gli interventi per 452 progetti già presentati da diversi comuni della Campania e già ritenuti coerenti dagli uffici regionali. L’occasione mi è propizia per esprimere i più vivi ringraziamenti al Presidente Stefano Caldoro e alla sua Giunta, per la grande serietà e la squisita sensibilità dimostrata nei confronti delle aree interne meno sviluppate, programmando importanti risorse regionali, nazionali ed europee, offrendo una straordinaria occasione per favorire uno sviluppo più omogeneo dell’intero territorio regionale e dare un significativo e reale impulso alla fragile economia di molte delle nostre piccole comunità. Mi auguro che prevalga il buon senso e il rispetto istituzionale tra Enti per cui auspico che il Sindaco De Luca possa, in tempi rapidi, ritornare sui propri passi e rinunciare al ricorso presentato al TAR.”

Furente anche il primo cittadino Piaggine Guglielmo Vairo. "Un'azione del genere - scrive Vairo - blocca e esaspera opportunità attese da tempo, nel campo dell'efficientamento energetico, dei trasporti sostenibili, dello sviluppo urbano, della ricerca e dell'innovazione». L'indignazione di Vairo arriva anche dal fatto che «in questa iniziativa, cui ha dato sostegno anche la delegazione Anci con un protocollo d'Intesa, i comuni campani minori si sono profusi in uno sforzo di idee e programmazione, investendo risorse umane e finanziarie e generando progetti di grande valore con forte ricaduta sui rispettivi territori".

"Si può facilmente comprendere - continua Vairo - il sentimento di delusione e di amarezza provato da noi sindaci di piccoli centri interni di fronte all'azione del collega De Luca che va a penalizzare le legittime aspirazioni e finanziamenti che attendiamo da anni".

"E' inconcepibile e vergognoso - continua - che l'azione messa in campo in questi giorni passi sulla testa dei cittadini dei nostri comuni, a scapito degli interessi della nostra e delle tante comunità che vedono minacciato un diritto sancito da un procedimento regolarmente svolto". "I fondi programmati della Regione Campania - continua il sindaco - per i comuni minori non verrebbero sottratti a comuni come Salerno ma andrebbero guardati in una strategia più ampia di avanzamento e sviluppo del territorio campano, di cui beneficerebbe l'intero sistema territoriale di riferimento e quindi di riflesso anche i comuni maggiori. Ecco perché chiedo che si intervenga sull'azione del sindaco De Luca - conclude Vairo - per evitare che vengano vanificati gli sforzi compiuti, rendendo inutili e improduttive le spese affrontate per la programmazione di interventi pubblici da tempo attesi per il rilancio delle zone interne della provincia di Salerno".

A tranquillizzare i piccoli comuni cilentani è il consigliere regionale Giovanni Fortunato. “Penso che le oltre 580 amministrazioni comunali che hanno inviato i circa 2mila progetti sui bandi per l’accelerazione della spesa dei fondi europei possano dormire sonni tranquilli. Certo, tutto può essere, ma la mia sensazione e il mio auspicio è che il ricorso presentato dal sindaco di Salerno naufragherà miseramente. De Luca, che rappresenta appena il 10% del territorio del Salernitano - continua - deve farsene una ragione: il tempo del Napolicentrismo, l’epoca in cui riusciva ad accaparrare solo per la sua città le briciole che gli lasciava Bassolino, è finito. Dunque a poco o nulla gli servirà essersi messo di traverso alle attese di sviluppo e occupazione di circa 3 milioni di cittadini campani, di cui un milione salernitani. Sono convinto - conclude Fortunato - che alla fine a sconfessare le sue insoddisfazioni politiche ci penseranno prima di tutto i sindaci del suo partito”.

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