"Non sono stati i tifosi della Vigor Castellabate a lanciare il sediolino contro i supporters del Marina di Camerota". Lo dicono persone vicine agli ambienti degli ultras cilentani. Nel corso corso della settimana che precedeva il big match di Prima Categoria, infatti, le due tifoserie avevano iniziato un rapporto di amicizia che si era concretizzato anche allo stadio nei minuti che precedevano la gara, come dimostrano anche alcune foto che immortalono gli ultras delle due squadre insieme.
Alla base del lancio del seggiolino, piuttosto, vi sarebbe il tentativo da parte di qualcuno di "punire" il tifoso di Marina di Camerota che aveva gettato un fumogeno sul manto in sintetico dello stadio "Carrano", rischiando di bruciarlo. Un gesto estremo, fatto, secondo le accuse, da un residente della frazione Santa Maria, in cui si trova l'impianto sportivo. Una "legittima difesa" per evitare il danneggiamento di un campo rimasto chiuso per anni prima che venisse riqualificato e restituito alla comunità, soltanto pochi mesi fa. "Meglio un seggiolino in meno che un terreno di gioco in fumo", avrà pensato il difensore della cosa pubblica che, considerata la sua abilità, potrebbe essere selezionato in vista delle prossime olimpiadi per partecipare alle gare di lancio del peso.
"Condanniamo il lancio del fumogeno in campo, così come il lancio del seggiolino", dicono intanto alcuni sostenitori della Vigor Castellabate. "Tuttavia - aggiungono - a volte ci sembra di essere ospiti in un impianto che è anche nostro". Quindi ribadiscono: "Tra noi e i supporters di Marina c'è reciproco rispetto, non siamo stati noi a lanciare il seggiolino contro di loro".