La famiglia Matarazzo a Castellabate 18-20 2012 è il nome che i discendenti della nota famiglia originaria di Castellabate hanno dato allappuntamento che si svolgerà nel prossimo fine settimana e che vedrà riunite circa ottanta persone provenienti da varie parti del mondo. Levento è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Castellabate (attraverso lassessorato alla Cultura guidato da Luisa Maiuri) che ha anche patrocinato liniziativa. Sono diversi gli edifici e i luoghi intitolati a Castellabate a questa famiglia della quale si ha notizia a partire dal 1300. Ma la generosità dei Matarazzo, una delle famiglie più importanti di Castellabate, si è manifestata a partire dagli inizi del secolo scorso, quando al Comune furono donati diversi beni che oggi fanno parte del suo patrimonio. Venerdì 18 maggio, alle 18, i Matarazzo verranno accolti dal Concerto bandistico Santa Cecilia nel Castello dellAbate dove si terrà anche un incontro organizzato dal Comune a cui prenderanno parte il sindaco Costabile Spinelli, lo storico Gennaro Malzone, il principe Lillio Sforza Ruspoli ed è inoltre previsto un collegamento con lambasciatore Andrea Matarazzo. Lincontro sarà coordinato dal responsabile dellufficio Promozione turistica Enrico Nicoletta. Al termine ci sarà un momento di convivialità con la gente di Castellabate, molto legata a questa famiglia. Sabato si terrà la visita del centro storico e del Museo di Arte Sacra, e la benedizione nella Basilica Pontificia Minore Santa Maria Assunta, nel pomeriggio è prevista una messa nella Chiesa di San Marco Evangelista. Domenica i Matarazzo si recheranno a Paestum per visitare larea archeologica e un caseificio della zona. «La storia della famiglia Matarazzo rappresenta una pagina importantissima della storia stessa di Castellabate afferma il sindaco Costabile Spinelli per limportante ruolo che ha svolto nella sua crescita e per la generosità che ha avuto nei confronti della gente che ne conserva un bellissimo ricordo. Sono contento che i discendenti abbiano voluto incontrarsi nella loro terra dorigine e come amministrazione ci stiamo adoperando affinché trovino la migliore accoglienza possibile».