Attualita'

I Cavalli sequestrati ad Agropoli trasferiti presso l'Italian Horse Protection


Molti di voi ricorderanno che ad Ottobre 2010 Edoardo Stoppa e la troupe di Striscia la Notizia trovarono sei cavalli in condizioni non ottimali all’interno di un capannone ad Agropoli. Il proprietario non fu particolarmente contento di ricevere le telecamere ed espresse il proprio dissenso in modo difforme dalla morale comune. A seguito di questo episodio i cavalli vennero immediatamente sequestrati dall’Autorità Giudiziaria per maltrattamento e la Task Force Animali del Ministero della Sanità dette loro le prime cure. Uno di loro, era però in condizioni gravi ed è deceduto dopo poco tempo. Dopo le solite lungaggini burocratiche, le Autorità hanno deciso di portare i cavalli sopravvissuti presso l’unico centro in Italia esplicitamente autorizzato ad accoglierli: l'Italian Horse Protection per garantire loro un futuro sereno. Poco dopo l’arrivo, uno dei cavalli sequestrati, Bianca, ha dato alla luce un puledro simpaticissimo al quale abbiamo dato il nome di Libero. E libero resterà per sempre! Purtroppo il puledrino ha contratto un’infezione, la cui causa principale risiede verosimilmente nello stato di debilitazione e di stress della mamma, che non è stata in grado di trasmettergli gli adeguati anticorpi attraverso il latte. Così, a soli due giorni di vita sono iniziate per lui le terapie: trasfusioni di plasma, lavaggi articolari e antibiotici. Il tutto effettuato dai veterinari del centro Iacopo Secco e Agnese Santi. "Adesso - fanno sapere dall' HIP - Libero sta molto meglio, non è più in pericolo di vita e, dopo aver passato le prime settimane della sua esistenza in stalla a causa del suo delicato stato di salute , lo stiamo lentamente abituando a vivere allo stato brado, come ogni cavallo dovrebbe vivere. Italian Horse Protection ringrazia, a nome dei cavalli liberati, la troupe di Striscia la Notizia. Ringraziamo anche tutti coloro che ci hanno aiutato e continuano ad aiutarci, con le loro donazioni, a coprire le ingenti spese che quotidianamente dobbiamo sostenere per assicurare ai 63 equidi da noi ospitati una vita degna di essere vissuta".

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