Non si ferma la campagna di sensibilizzazione, partita già da qualche settimana, di Fareambiente nei confronti della zona di Tresino - Trentova. Se in primo momento l’attenzione del Movimento Ecologista Europeo si era soffermata sul sentiero che porta alla spiaggia del Vallone in questo nuovo comunicato, e dalle foto messe a disposizione, si evince come le restrizioni di accesso alla totalità del territorio coinvolgano l’intera zona. Nel comunicato, oltre alla richiesta che gli Enti preposti si occupino della zona di Tresino – Trentova e l’organizzazione di un “girotondo” all’intero di suddetta zona al fine di stimolare gli utenti ad un uso intelligente delle aree protette e spingere gli Enti ad intervenire in modo risolutivo, si legge anche la risposta nei confronti di Legambiente che tramite il suo profilo Facebook e poi un comunicato stampa aveva criticato l’azione del Movimento Ecologista Europeo.
Di seguito il terzo comunicato (e le foto) del Movimento Ecologista Europeo:
Il monte Tresino e l’area costiera tra i Comuni di Agropoli e Castellabate sono attraversati da un reticolo di affascinanti sentieri che esistono da centinaia di anni. Attraverso questi viottoli è possibile percorrere una porzione di territorio che è tutelata da ogni strumento urbanistico-normativo adottato a vari livelli dagli enti pubblici che vi insistono.
I percorsi principali sono essenzialmente due: Partendo dalla spiaggia di Trentova (Agropoli) si imbocca una strada sterrata che costeggia il mare dirigendosi verso punta Tresino, fino al pianoro costiero del Sauco dove si trovano le mura perimetrali di una villa romana e una tomba bisoma risalenti al III secolo a.C. Dal pianoro, discendendo un costone abbastanza agibile e breve, si arriva sulla spiaggia del Vallone, da cui dopo un breve tratto in leggera salita si giunge ai ruderi della torre medioevale di punta Tresino;
In alternativa, dopo aver percorso per un tratto la strada sterrata che parte da Trentova, si giunge ad un bivio ben chiaro, da cui si può risalire il cosiddetto “sentiero del Principe” che passa davanti ai ruderi di antiche masserie e giunge fino al villaggio abbandonato di San Giovanni, da qui si può proseguire verso la Zona lago di S. Maria di Castellabate con la sua bella spiaggia e la pineta di pino d’aleppo, o tornare indietro seguendo un percorso ad anello che, giunto alla Torre di Tresino, ritorna per la sterrata alla baia di Trentova.
Tra gli altri strumenti urbanistico-normativi che proteggono quest’area in quanto avente un elevato valore naturalistico-storico-archeologico, il Piano del Parco Nazionale del Cilento ha inserito “Monte Tresino e dintorni” tra le zone a tipologia A1 ed A2, si tratta delle aree di riserva integrale naturale:
“si riferiscono ad ambiti che presentano elevati valori naturalistico - ambientali in cui occorre garantire lo sviluppo degli habitat e delle comunità faunistiche di interesse nazionale e/o internazionale presenti e la funzionalità ecosistemica, e in cui le esigenze di protezione di suolo, sottosuolo, flora e fauna prevalgono su ogni altra esigenza e l'ambiente naturale è conservato nella sua integrità attuale e potenziale. La fruizione degli ambiti interessati ha carattere esclusivamente naturalistico, scientifico, didattico e culturale, e gli interventi sono conservativi. Sono esclusi tutti gli interventi, gli usi e le attività che contrastino con gli indirizzi conservativi e fruitivi suddetti. In particolare sono esclusi, se non necessari agli interventi di conservazione ammessi:
a) l'esecuzione di tagli boschivi, fatti salvi gli interventi selvicolturali esclusivamente indirizzati ad assicurare la rinnovazione naturale del sopra suolo con la eliminazione meccanica di specie estranee infestanti;
b) ogni genere di scavo o di movimento di terreno fatti salvi quelli previsti dal Piano di Gestione Naturalistico;
c) interventi costruttivi o di installazione di manufatti di qualsiasi genere, che possano alterare lo stato dei luoghi, escluse le recinzioni necessarie all’attività della pastorizia eventualmente previste dal Piano di Gestione Naturalistico;”
Nonostante l’esistenza di talestringente normativa, ad oggi il passaggio attraverso gli antichi sentieri è completamente inibito a causa dell’istallazione di recinzioni e cancelli, i viottoli versano in uno stato di abbandono e trascuratezza.
Pur ipotizzando la regolarità dei diritti di proprietà che gravano alcune delle porzioni di terreno site all’interno dell’area protetta, è assolutamente illegittimo inibire il transito, deviare sentieri che esistono da sempre, chiudere gli accessi alla fascia costiera.
Fareambiente ha potuto appurare in primo luogo la gravità degli abusi: si tratta di chilometri di filo spinato e cancelli (in un caso a comando elettrico e telecamere!), che impediscono lo sviluppo della flora e la libera migrazione della fauna auctoctona. In secondo luogo ha rilevato quanto tali interventi siano estesi ed invasivi, non sono limitati all’area del Vallone ma interessano tutta la zona del “Monte Tresino e dintorni”.
Fareambienteha da tempo denunciato e richiesto le verifiche del caso. L’intervento auspicato si è fatto ancora più urgente, vista la constatata vastità del problema.
Fin ora nessun ente preposto ha fornito una risposta esauriente. Si è raccolto soltanto gli sterili commenti di Legambiente che indicano, purtroppo ancora una volta, come in Italia si affrontino i problemi (ambientali) in maniera settaria, con lo stesso atteggiamento del fanatico sportivo per cui se una cosa è fatta o detta da un qualcuno che è percepito come altro da se, come competitor, è certamente errata senza beneficio del dubbio, senza necessità di ulteriori verifiche.
E’ necessario, invece, concentrarsi sugli obiettivi, senza distrazioni. Informare ed agire in maniera responsabile. Le battaglie sono già dure abbastanza, le polemiche capillari sono infeconde e superflue.
Per tale motivo il Presidente nazionale di Fareambiente, Prof. Vincenzo Pepe, ed il Coordinatore Fareambiente dei Comuni del Cilento, avv. Giuseppe Colopi, in questi giorni incontreranno tutte le Autorità competenti al fine di chiarire la vicendaTrentova-Tresino.
Fareambiente immagina un’area che possa essere vissuta dal turista “educato”, che faccia un uso ecosostenibile degli antichi sentieri, di nuove passeggiate e punti di sosta che si potranno creare. Per tale motivo il Coordinamento del Cilentosta preparando anche una manifestazione, un “girotondo”, all’interno dell’area Trentova-Tresino, che vedrà la partecipazione di coordinatori, cittadini ed associazioni, al fine di stimolare gli utenti ad un uso intelligente delle aree protette e spingere gli Enti ad intervenire in modo risolutivo riguardo gli abusi.
Avv. Giuseppe Colopi
Coordinatore Fareambiente dei Comuni del Cilento