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Errore di digitazione: un comune toscano incassa le tasse al posto di Capaccio

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E’ bastato un semplice errore di digitazione e Capalbio, paesino di circa quattromila anime in provincia di Grosseto, si è trasformato in Capaccio, riscuotendo le tasse comunali al suo posto. Il fatto risale al 2010 quando Giovanni Marella, 80enne originario di Sapri e proprietario di alcuni immobili a Capaccio, nel compilare il modello F24 per il pagamento dell’Ici, ha inserito un numero sbagliato nella casella riservata al codice del proprio comune. Involontariamente, quindi, Capaccio è divenuta Capalbio, un paese ad oltre quattrocento chilometri di distanza con il quale ha in comune soltanto qualche assonanza nel nome. Di conseguenza i circa settecento euro destinati al pagamento dell’Ici sono finiti ingiustificatamente nelle casse del centro toscano senza che nessuno se ne rendesse conto. Ciò almeno fino a qualche settimana fa quando, a seguito di un accertamento fiscale avviato dal comune di Capaccio, Giovanni Marelli è risultato moroso poiché, pur avendo pagato le imposte, le somme versate non erano mai entrate nelle casse comunali. Venuto a galla l’errore si quindi è scoperto che il pagamento del contribuente capaccese era finito in Maremma. Lo sbaglio è stato certificato anche dall’ufficio ragioneria di Capalbio che dopo aver verificato di aver ricevuto la somma nel dicembre del 2010 ha riconosciuto che la stessa era stata versata indebitamente poiché lo sventurato capaccese non risulta proprietario di immobili nel comune toscano. Con un’ordinanza firmata dal ragioniere comunale Sergio Rosso, quindi, sono state avviate le pratiche per il riversamento al comune di Capaccio delle somme ad esso spettanti e si è messa definitivamente la parola fine su un episodio tipico dell’epoca moderna dove tutto è fatto di codici ed anche i nomi dei comuni o dei singoli cittadini vengono sostituiti da numeri.

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