Cronaca

Ecco quale sarà il futuro dell'Ospedale Civile di Agropoli

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Questa mattina la conferenza stampa presso l'Asl Salerno

Un Psaut (punto di primo soccorso con tre ambulanze) potenziato nei mesi estivi (da giugno a settembre) e quattro reparti d'eccellenza. Ecco il progetto dell'Asl Salerno per il futuro dell'ospedale civile di Agropoli. E' quanto è emerso nel corso della conferenza stampa convocata per questa mattina a Salerno presso la sede dell'azienda sanitaria. “E' necessario prendere coscienza – ha spiegato il manager Squillante – che non possiamo permetterci sprechi ed è quindi necessario razionalizzare le spese. Già da tempo la legge prevedeva la chiusura dell'ospedale agropolese con la cessazione dei ricoveri e la trasformazione di un Psaut. Non si tratta d una manovra politica – precisa il direttore generale Asl – chi lo afferma è uno sciocco, è il decreto 49 che dice così”. Sul futuro del nosocomio cilentano Squillante è chiaro: “resterà il personale per far funzionare il The Service, i pazienti dopo un primo soccorso verranno trasferiti in altri ospedali come Eboli, Vallo o Battipaglia. Purtroppo si tratta di scelte che andavano prese prima ma nessuno se n'è assunto la responsabilità”. Stop ai ricoveri quindi, troppo basse la quota di quindicimila accessi al pronto soccorso per tenerlo attivo e quindi via alla riconversione. L'ospedale secondo il decreto 49 doveva diventare un hospice e un polo oncologico entro sei mesi. “Nel 2011 la Caropreso pensò di destinarlo ad un ospedale di genere, specializzato per le donne, anche in questo caso senza ricoveri – ha precisato Squillante – il piano però non fu approvato e si stabilì la sua riconversione entro il 2011, cosa che però avviene solo ora”. Cittadini e istituzioni sperano ora che sia il Tar a bloccare definitivamente il piano sanitario anche se, come affermato da Squillante, “mancano i fondi per rinnovare le convenzioni che scadranno a fine mese e pertanto, anche se ci sarà la sospensiva del giudice, alcuni reparti rischiano di restare inattivi”. Nel programma di riconversione, invece, l'idea è quella di istituire alcuni reparti di eccellenza, che consentirebbero spese minori rispetto a quelle che attualmente ha il nosocomio. Nascerebbe infatti un The Service senza ricoveri o con ricoveri one day, e con reparti potenziati di allergologia, dermatologia, pneumologia e oncologia. “Il The Service – ha spiegato il direttore sanitario Federico Pagano – è un libro aperto ancora da scrivere, vogliamo riempirlo anche consultandoci con i medici di base. Attualmente, purtroppo, l'ospedale non è una garanzia, lo dice una ricerca del Sole 24 ore secondo cui il presidio ospedaliero di Agropoli è al secondo posto tra gli ospedali più pericolosi in Italia. Noi vogliamo invece garantire un'assistenza primaria sicura”. Il comitato civico a difesa dell'ospedale, presente con una sua delegazione, si è detto insoddisfatto di quanto dichiarato in conferenza stampa e pronto a proseguire nella battaglia.

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