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Ecco il messaggio di Natale del Vescovo della diocesi di Vallo della Lucania

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Caro fratello e sorella in Cristo, il Natale, che ogni anno tutti aspettiamo con gioia è vicino. Luci e addobbi vestono già a festa le nostre case e le nostre comunità. Colori, odori e sapori delle nostre tradizioni si mescolano a sensazioni e ricordi della nostra infanzia e riempiono il cuore di stupore e nostalgia. La straordinaria storia della famiglia di Nazaret, l nascita di un bambino in una grotta a Betlemme, il canto degli angeli, la visita dei pastori, trovano nel presepe (che mi auguro non manchi in nessuna casa!) una poetica e struggente raffigurazione non di una bella favola, ma la rievocazione di un evento storico che ha cambiato per sempre la storia dell'umamità.Ogni anno la fede ci invita ad entrare nella povera capanna di Betlemme per contemplare in quell'umile scena familiare l'infinito amore di Dio che si fa Figlio per ridonarci l'innocenza perduta e dare senso alla nostra vita. E solo la fede ci permette di vedere in quel Bambino la tenerezza di un Dio che per amore delle sue creature si fa uomo e si pone dalla parte dei poveri, dei diseredati, degli ultimi facendo di ogni uomo un suo figlio e nostro fratello. Chiunque tu sia, uomo o donna, adulto o giovane, lasciati afferrare dal fascino che emana da quegli inermi personaggi del presepe, dall'esempio della loro umile condizione, dall'invito a fidarsi di quel Dio che ci ha donato il suo stesso Figlio come compagno di vita, dalla fiducia in una Provvidenza che non abbandona a se stessa una umanità assunta per sempre nella carne di un Dio fatto uomo. Pertanto lasciamoci guidare dall'esempio di Giuseppe, che, uomo giusto, seppe arrendersi al mistero che si compiva nel seno della Vergine sua promessa sposa; dall'abbandono di Maria alla volontà del Padre, che la chiamava a collaborare alla salvezza del mondo; dalla dolcezza del sorriso del Bambino Gesù per donarlo, con gesti piccoli e grandi di condivisione e solidarità, a quanti nella vostra comunità sono provati da sofferenze materiali e spirituali. E perché sia davvero un Buon Natale, ti invito a far sentire intorno a te la forza dell'amicizia, come segno di fraternità e di vera comunione con tutti; a rafforzare gli affetti familiari imitando l'esempio della Santa Famiglia; a dare nuovo slancio alla tua fede in Gesù Cristo, da professare cn convinzione e senza sconti, per l'edificazione e la crescita umana e cristiana della tua comunità. Carissimi, l'augurio che faccio a ciascuno di voi e alle vostre famiglie si farà preghiera davanti al presepe nella Notte Santa perché il Natale che attendiamo "non sia archiviato tra le cose accadute tempo fa" ma - come scrive il S. Padre - ci inquieti con le domande che esso pone all'uomo di oggi: "è vero ciò che è accaduto? riguarda me? e se mi riguarda in che modo? (Benedetto XVI - L'infanzia di Gesù). Domande serie per l'anno della fede che stiamo vivendo...Lo saranno anche le risposte? Il signore di benedica. Mentre auguro di cuore a te e a tutta la cara comunità diocesana un Santo Natale. 

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